Riecco Paul Pogba. Il calcio lo avevo messo nel dimenticatoio dopo i 4 anni per doping. Ma ora il calciatore francese è pronto a tornare in campo: il Tas infatti ha ridotto la squalifica ad appena 18 mesi. Significa che già da gennaio Pogba potrà allenarsi con la Juventus, mentre da marzo teoricamente potrà essere schierato da Thiago Motta. Il Tribunale Arbitrale dello Sport svizzero rappresentava l’ultima spiaggia per il centrocampista: a 31 anni, la conferma della prima condanna avrebbe significato la fine della sua carriera. Ora invece si può preparare a un clamoroso rientro.

La squalifica del giocatore della Juventus, iniziata l’11 settembre 2023, si concluderà dunque nel marzo 2025, mese in cui il giocatore potrebbe tornare in campo. Dopo la squalifica, la Juventus avrebbe anche avuto la facoltà di rescindere il contratto. Ma questo non è mai avvenuto. E ora Thiago Motta potrebbe ritrovarsi a sorpresa un’arma in più per la parte finale della stagione. Anche se le condizioni fisiche di Pogba sono tutte da verificare.

Il caso doping che ha coinvolto Pogba
Il 29 febbraio 2024 Pogba era stato condannato a 4 anni di squalifica dal Tribunale antidoping. Era stata accolta la richiesta della Procura antidoping, che aveva condotto l’inchiesta sul centrocampista della Juventus risultato positivo ai metaboliti del testosterone dopo il match contro l’Udinese del 20 agosto 2023, prima giornata dello scorso campionato. Esito confermato anche dalle successive controanalisi. La difesa del giocatore francese ha sempre puntato a dimostrare la non intenzionalità nell’assunzione della sostanza dopante. Pogba avrebbe assunto un integratore su consiglio di un medico statunitense: secondo le ricostruzioni, gli sarebbe bastato leggere il foglio illustrativo del medicinale per sapere che conteneva sostanze a rischio doping. La Juventus già dopo la positività aveva sospeso in via cautelare il pagamento del ricco stipendio (fino a 10 milioni di euro netti, bonus compresi) e Pogba da ormai un anno percepisce il minimo previsto in questi casi, 2mila euro al mese.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Le conseguenze della sentenza Ue sul caso Diarra: perché è un altro duro colpo per la Fifa ma è sbagliato oggi parlare di rivoluzione

next