Economia & Lobby

Meloni e l’incontro con Blackrock – Intervista esclusiva su Millennium: “Ecco gli impatti negativi dei colossi della finanza su miliardi di persone”

Parla il sociologo americano Peter Phillips, che ha appena pubblicato uno studio sui "117 padroni del mondo". Il più potente, scrive, è Larry Fink, ricevuto a Palazzo Chigi il 30 settembre. Ve li raccontiamo uno per uno sul mensile in uscita sabato 12 ottobre

Peter Phillips, sociologo della Sonoma State University (università pubblica della California), ha da poco pubblicato Titans of Capital, un dettagliato studio sulle gigantesche società di gestione del risparmio e sugli uomini che le comandano. “Titani” in grado di muovere somme 50mila miliardi di dollari e di condizionare stati, politica e società. Un ampio approfondimento sui contenuti del libro e sui pericoli legati a questa situazione sarà tema principale del prossimo numero di Millennium. Il più grande in assoluto di questi colossi è lo statunitense Blackrock che gestisce 10mila miliardi di dollari, il Pil di Germania e Giappone messi insieme. A guidarlo c’è il finanziere Larry Fink, patrimonio personale di 1,2 miliardi di dollari, che martedì è stato ricevuto a palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nonostante i numerosi proclami contro i poteri forti della finanza lanciati in passato da Meloni, la premier ha prospettato a Fink le possibilità di investimento nelle aziende italiane a controllo statale, a cominciare da Fs ed Autostrade. “La disuguaglianza globale non è mai accidentale – dice Fink a Millennium – piuttosto, è una circostanza deliberata incoraggiata, mantenuta e controllata dalle élite dei Titani tramite decisioni di investimento di capitale e organizzazioni politiche finanziate principalmente dal denaro di cui dispongono. Le prime dieci società di investimento sono inoltre legate tra di loro. Nel 2022 il valore delle partecipazioni incrociate ammontava a 320 miliardi di dollari nel 2022. Queste pratiche di investimento incrociato implicano un attento monitoraggio delle rispettive politiche e una comunanza di interessi reciproci nel mantenimento dello status quo e nella crescita del mercato”.

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