In un periodo in cui se non hai almeno 4 euro non puoi comperare un chilo di zucchine o di peperoni al supermercato, il prezzario delle Olimpiadi invernali 2026, evento planetario per gli sport invernali, è passato un po’ inosservato. Lo ha diffuso l’ufficio stampa della Fondazione Milano-Cortina che sta organizzando la kermesse il cui inizio è previsto tra meno di 500 giorni, ricorrendo a un circospetto uso delle parole e dei numeri, non sempre aderenti alla realtà. Infatti, chi può permettersi 2.026 euro per sedersi in tribuna centrale a San Siro per la cerimonia di apertura o 2.900 euro nelle poltroncine vip per quella di chiusura nell’Arena di Verona?
Grande attenzione a non allarmare i potenziali acquirenti dei ticket, visto che Fondazione Milano Cortina dovrà rastrellare 200 milioni di euro dalla vendita dei posti per assistere alle gare e 560 milioni dalle sponsorizzazioni per sperare di andare a pareggio su un budget di un miliardo e 600 milioni di euro. Si tratta di un’operazione non semplice e che prevede un bottino di un milione 600 mila spettatori, suddivisi tra le diverse competizioni e sedi: un milione e 300 mila per le Olimpiadi di febbraio 2026, 300 mila per le Paralimpiadi di marzo, oltre agli accreditati. In realtà il dossier di candidatura (2019) indicava 266 milioni di proventi dai biglietti e 475 milioni di euro da sponsorizzazioni nazionali, ma nel novembre 2022, con l’arrivo del nuovo amministratore delegato Andrea Varnier, era stato diffuso qualche dato ufficioso di un nuovo piano economico. Sulla carta gli introiti da ticket erano calati di 67 milioni di euro, mentre erano cresciuti di 85 milioni quelli da sponsor.
È per questo che il comunicato stampa di Fondazione, prima di passare agli elenchi dettagliati, avverte con compiacimento: “I prezzi partiranno dai 30 euro, oltre il 20 per cento sarà sotto i 40 euro e più della metà (57 per cento) sarà inferiore ai 100 euro”. Letti così, sembra di andare ad assistere a una gara della bocciofila, in realtà i dati si possono leggere in modo rovesciato: l’80 per cento dei biglietti costerà più di 40 euro, mentre il 43 per cento costerà più di 100 euro a gara. Non certo alla portata di tutte le tasche.
“IN ARENA RECORD DEI COSTI” – Il caro-biglietti per le due cerimonie viene giustificato da Fondazione: “In Arena a Verona ci staranno solo 12mila persone, per questo il prezzo è così alto, mentre San Siro è molto più capiente”. L’apertura ha quattro fasce di costo, alcune davvero proibitive: 2.026, 1.400, 700 e 260 euro, a seconda della posizione nello stadio. La chiusura nell’anfiteatro romano a Verona ne avrà tre, tutte belle e impossibili: 2.900 euro, 1.800 euro e 950 euro. L’organizzazione indora la pillola: “L’esperienza acquisita negli anni dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO), dal Comitato Paralimpico Internazionale (IPC), dai Comitati Organizzatori delle più recenti edizioni dei Giochi, e il confronto con gli altri grandi eventi del panorama internazionale, che da sempre suscitano interesse in un pubblico ampio e vario, hanno permesso di definire dei prezzi adeguati al mercato della domanda e dell’offerta”. Dividendo gli introiti attesi con il numero dei biglietti totali si ha una media di circa 125 euro a biglietto, che però non racconta la verità, perché comprende anche i biglietti delle Paralimpiadi che costano fino a 6-7 volte in meno di quelli delle Olimpiadi.
PER LO SCI 220 EURO, PER L’HOCKEY 500 EURO – Per chi avesse voglia e denaro, ecco le principali voci del tariffario, suddiviso al massimo in tre fasce di prezzo. Sci alpino: 220 o 100 euro. Bob: 100 euro. Biathlon: 200, 90 o 50 euro. Sci da fondo: 120, 80 o 50 euro. Curling: 100 o 50 euro, la finale 150 o 100 euro. Freestyle: 190 o 150 euro. Freestyle Half Pipe: 390 o 250 euro (finali). Pattinaggio artistico: 650, 450 o 280 euro (short); 750, 550 o 280 euro (free dance); 1.200, 700 o 400 euro (Gala). Hockey uomini: 190, 80 o 30 euro (preliminari); 500, 400 o 200 euro (semifinali e finale bronzo); 1.400, 900 o 450 (finale oro). Hockey donne: 100, 60 o 35 euro (prime fasi); 400, 200 o 100 euro (semifinali); 480, 370 o 150 euro (finale oro). Salto: 230 o 120 euro. Snowboard Half Pipe: 440 o 330 euro (finale). Snowboard: 200 (finali). Pattinaggio di velocità: 280 o 180. Short Track: 460, 250 o 150 euro.
LE ALTRE OLIMPIADI – Non è facile districarsi nella giungla dei confronti, soprattutto se si considera che le precedenti Olimpiadi invernali si sono tenute a Pechino nel 2022, in Corea nel 2018 e in Russia nel 2014. Situazioni (e regimi) completamente diverse da quella italiana, che ha il precedente di Torino 2006. Ma si trattava di un’altra epoca, con prezzi molto inferiori. Per avere un termine di paragone con i Giochi estivi, a Londra 2012 assistere alla cerimonia di apertura costava da 20 a 2.000 sterline. A Tokyo da 18 a 2.760 dollari americani, mentre più della metà dei biglietti costava meno di 71 dollari Usa. A Parigi i prezzi per la cerimonia di apertura variavano da circa 98 a quasi 3.000 euro, con punte ancor più alte per zone Vip esclusive. “Nel 2026 noi costeremo meno della Champions League e come i Mondiali di calcio”, giura lo staff di Fondazione Milano-Cortina.