Il conduttore torna con la 22esima edizione di "Che Tempo che Fa"
Fabio Fazio e Luciana Littizzetto tornano stasera dalle ore 19.30 in diretta sul Nove, e in streaming su discovery+ con la 22esima edizione di “Che Tempo Che Fa”. Alle 20 l’inizio di “Che Tempo Che Fa” con la sua anteprima e le interviste, per poi concludersi con “Il Tavolo”. Ospiti della prima puntata Amadeus, sul Nove con “Chissà chi è” e prossimamente con “La Corrida”, Damiano David in anteprima tv col suo primo brano da solista, “Silverlines”, Claudio Bisio al suo debutto come scrittore con “Il talento degli scomparsi”. Non mancherà l’incursione di Ornella Vanoni per fare il punto della settimana.
A “Che tempo che fa – Il Tavolo” ci saranno Nino Frassica, Mara Maionchi, la Signora Coriandoli (Maurizio Ferrini), Francesco Paolantoni, Ubaldo Pantani, Simona Ventura e Diego Abatantuono e Max Giusti, entrambi da quest’anno nel cast. Ospiti: Cristiano Malgioglio; Tommaso Marini, campione mondiale ed europeo del fioretto maschile individuale e vincitore alle Olimpiadi di Parigi 2024 della medaglia d’argento nel fioretto maschile a squadre con i compagni Guillaume Bianchi, Filippo Macchi e Alessio Foconi.
In occasione della ripartenza del programma, Fabio Fazio ha rilasciato una intervista a Il Corriere della Sera. Le interviste più difficili? “In generale sono più complicate le interviste con gli stranieri, perché c’è il gap della lingua e hanno lo standard dell’intervento promozionale. Ricordo un Rupert Everett che non aveva nessuna voglia, con Madonna non è stato facile per niente, difficilissima anche Lou Reed e i Metallica: ho avuto la netta sensazione che non sapessero dove si trovavano, ma proprio la città e il Paese”.
Poi Fazio rivela anche chi ha preferito non sedersi nel suo salotto tv, come Vasco Rossi: “Abbiamo tutti la presunzione di poter piacere universalmente, ma non è così: magari non gli sono simpatico, chissà. Ma io non mi arrendo“.
E infine su Amadeus: “Parliamo soprattutto di figli. Per il resto lo vedo tranquillo, l’ho sentito molto più triste per il derby perso dall’Inter…Ci vuole tempo, la tv è innanzitutto abitudine. Costruire l’abitudine su una rete che non ha mai avuto un game non è immediato, la tv non è trasferimento di pezzi da una parte all’altra, è la costruzione di un racconto. Dategli tempo, la tv non è per niente facile”.