Alle 20:35 domenica 6 ottobre su Rai3 Aspettando PresaDiretta si occuperà delle conseguenze ambientali e sulla salute umana dell’utilizzo di PFAS. Ospiti in studio di Riccardo Iacona: Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace e due rappresentanti del Comitato mamme No PFAS Giovanna Dal Lago e Michela Piccoli.

A seguire, alle 21.25 una nuova puntata di PresaDiretta dal titolo Italia in vendita. Fusioni, acquisizioni, multinazionali, fondi di investimento: un viaggio nell’industria agroalimentare italiana da Nord a Sud, a partire dalla filiera del latte e dei formaggi, tra prodotti tradizionali entrati nel catalogo dei grandi colossi stranieri. Chi sono oggi i veri padroni del sempre più celebrato Made in Italy? E poi gli effetti drammatici della crisi del 2008, tra imprese che hanno chiuso e altre che hanno delocalizzato.

Tra le tante storie che PresaDiretta racconta c’è quella della FOS, acronimo di Fibre Ottiche Sud. Ha rappresentato per anni uno dei sempre troppo poco celebrati esempi di eccellenze industriali del Mezzogiorno. È qui infatti che per anni è stata prodotta la fibra ottica della migliore qualità, la cosiddetta tipologia A2. Quella che garantisce la trasmissione dati più performante e al tempo stesso la migliore sicurezza dagli attacchi informatici. E se ne produceva tantissima. Ora le grandi macchine di filatura sono spente e di fibra non se ne produce più. Il motivo è uno di quelli che dovrebbero far riflettere sulle politiche industriali adottate nel nostro paese negli ultimi anni. L’Italia deve completare la partita, importantissima, sulla digitalizzazione, cablare tutto il paese con la fibra ottica per dare copertura di banda larga a tutti. Per farlo, l’Europa ha messo a disposizione soldi, tanti, sotto forma di bandi. Ben 7 miliardi, soldi del PNRR. Il bando di assegnazione è stato vinto da Tim e Open Fiber, e per i lavoratori della Prysmian questo avrebbe dovuto rappresentare una splendida notizia: lavoro per tutti, e della migliore qualità. Ma i bandi avevano dei criteri di assegnazione basati sul costo della fibra al metro senza tenere conto della qualità. E per questo motivo la fibra Prysmian è rimasta tagliata fuori e si è preferito acquistare milioni di chilometri di fibra prodotta in Cina, in India e in Corea, di qualità molto inferiore, sia per resa che per sicurezza dagli attacchi. Prysmian ha alzato bandiera bianca, decidendo di interrompere la produzione in Italia e preferendo continuare a produrre nei suoi stabilimenti all’estero, come in Francia, dove la sua fibra viene apprezzata, tanto da essere usata per cablare il paese.

Riccardo Iacona ospiterà in diretta il giornalista Stefano Feltri.

ITALIA IN VENDITA è un racconto di Riccardo Iacona con Pablo Castellani, Roberta Pallotta, Teresa Paoli, Paola Vecchia, Emilia Zazza, Eugenio Catalani, Fabio Colazzo, Matteo Delbò, Paolo Martino.

Articolo Precedente

Ti licenzio, dico che ti sei dimesso e sta a te dimostrare il contrario. Dai turni alle ferie, come difendersi dalla legge del governo

next
Articolo Successivo

Ferrara, in 77 licenziati con una Pec: “Arrivata mentre stavamo lavorando”. La proprietà Usa vuole portare la produzione in India e Cina

next