Economia

Gas, la Ue è pronta all’inverno? La Russia insidia gli Usa come primo fornitore di gnl. Domanda in discesa, gli stoccaggi sono pieni

Trainata dalle importazioni francesi, dopo due anni la Russia – nonostante le sanzioni – insidia gli Stati Uniti quale primo fornitore dell’Unione Europea di gas naturale liquefatto. Una controtendenza, quella di Parigi, a fronte di una domanda di gas che nel continente continua a ridursi. E da più partici si interroga sul futuro delle infrastrutture […]

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Trainata dalle importazioni francesi, dopo due anni la Russianonostante le sanzioni – insidia gli Stati Uniti quale primo fornitore dell’Unione Europea di gas naturale liquefatto. Una controtendenza, quella di Parigi, a fronte di una domanda di gas che nel continente continua a ridursi. E da più partici si interroga sul futuro delle infrastrutture e dei progetti di espansione promossi nell’ultimo biennio: il tasso di utilizzo dei terminali GNL è sceso oggi sotto il 50% e gli obiettivi di stoccaggio sono stati raggiunti con largo anticipo.

Sono scese dal 45% del 2021 al 18% di agosto 2024 le importazioni complessive di gas russo, comprendendo gasdotti e liquefatto, secondo i dati dello State of the Energy Union, rapporto della Commissione e della Direzione Generale dell’Energia. Tuttavia, considerando solo le importazioni di gas naturale liquefatto, i dati dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis indicano un aumento delle importazioni da Mosca dell’11%, anno su anno, nel primo semestre 2024. Francia, Spagna e Belgio hanno rappresentato nei primi sei mesi dell’anno l’87% delle importazioni europee di gas naturale liquefatto dalla Russia. Ed è stata Parigi ad aver spinto la crescita, aumentando del 110% le importazioni di GNL russo.

“La Norvegia e gli Stati Uniti sono diventati i maggiori fornitori di gas dell’UE – rispettivamente per gasdotti e GNL – con il 34% e il 18% delle importazioni di gas dell’UE nella prima metà del 2024”, scrive la Commissione, sebbene negli ultimi mesi Mosca abbia insidiato per la prima volta negli ultimi due anni il primato americano. “Nel secondo trimestre del 2024, l’Unione Europea ha importato 12,8 miliardi di metri cubi di gas naturale, che è una quota maggiore delle importazioni dagli Usa (12,2 miliardi di metri cubi)”, ha dichiarato Ben McWilliams, affiliate fellow del think tank Bruegel, al magazine Euractiv.

I terminali europei che hanno importato più GNL russo nel primo semestre del 2024 sono stati Zeebrugge (Belgio), che ha registrato una crescita del 19%, Montoir-de-Bretagne (Francia), Bilbao (Spagna), Dunkerque (Francia) e Mugardos (Spagna). Con sette impianti ciascuno, Francia e Spagna sono i paesi con più terminali GNL dell’Unione Europa, che negli ultimi due anni ha visto progettare dodici nuovi terminali e prevedere l’ampliamento di altri sei terminali già esistenti. I nuovi impianti dovrebbero aumentare la capacità di importazione di GNL dell’Ue di 70 miliardi di metri cubi, portandola a 284 miliardi nel breve periodo. Ma nonostante i progetti di crescita infrastrutturale e l’aumento delle importazioni da parte di alcuni paesi, complessivamente i terminali di importazione di GNL dell’Unione Europea vengono utilizzati sempre meno, poiché la domanda continua a diminuire in tutto il continente.

Negli ultimi due anni, precisamente tra agosto 2022 e maggio 2024, l’Unione ha visto ridurre la sua domanda di gas del 18%, ovvero circa 138 miliardi di metri cubi in meno. Dopo essere sceso al minimo degli ultimi dieci anni nel 2023, il consumo di gas in Europa si è ridotto del 5,4% anno su anno nella prima metà del 2024. Questa riduzione riguarda anche la Francia, la cui domanda è scesa del 9% nella prima metà di quest’anno rispetto al 2023. Tutto ciò si traduce in una riduzione della necessità di importazioni di GNL, che è già diminuito del 20% in Europa e dell’11% nell’UE nel primo semestre del 2024. Il continente ha probabilmente superato il picco di consumo, e gli obiettivi di stoccaggio sono stati raggiunti con largo anticipo. I livelli di stoccaggio del gas dell’UE erano al 59% della capacità lo scorso 1 aprile, raggiungendo un nuovo record massimo per la chiusura della stagione invernale, mentre il 19 agosto è stato raggiunto l’obiettivo del 90% della capacità di stoccaggio del gas, con oltre due mesi di anticipo rispetto alla scadenza del 1 novembre. L’IEEFA prevede che la domanda europea diminuirà ancora del 37% entro il 2030, rendendo di fatto inutile tre quarti della capacità di importazione di GNL del continente.

Già oggi il tasso di utilizzo medio dei terminali dell’Ue sta registrando un’importante contrazione, con il passaggio dal 62,8% del primo semestre del 2023 al 47,2% del primo semestre del 2024. “La frenesia di costruzione di terminali di GNL in Europa potrebbe essere giunta al termine, dal momento che alcuni paesi stanno posticipando o annullando i propri progetti infrastrutturali. Dall’inizio del 2023, nuovi terminali o progetti di espansione sono stati accantonati in Albania, Cipro, Irlanda, Lettonia, Lituania e Polonia. Non è chiaro se i tre terminali previsti in Grecia andranno avanti”, ha dichiarato Ana Maria Jaller-Makarewicz, analista dello IEEFA.