Calcio

Inter, l’unico neo è la difesa: errori individuali e di reparto, quali sono i problemi che deve risolvere Inzaghi

L’Inter ha avuto un inizio di stagione problematico dal punto di vista difensivo. La conferma arriva anche dal successo di sabato sera contro il Torino: a San Siro finisce 3-2, grazie a una tripletta di Thuram, ma con altri due gol subiti nonostante i granata abbiano giocato in dieci dal 20esimo minuto per l’espulsione (sacrosanta) […]

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L’Inter ha avuto un inizio di stagione problematico dal punto di vista difensivo. La conferma arriva anche dal successo di sabato sera contro il Torino: a San Siro finisce 3-2, grazie a una tripletta di Thuram, ma con altri due gol subiti nonostante i granata abbiano giocato in dieci dal 20esimo minuto per l’espulsione (sacrosanta) di Maripan. I nerazzurri tengono il passo del Napoli capolista e Simone Inzaghi può sorridere: tre vittorie in una settimana e secondo posto a -2 da Conte. Ma c’è quel neo della difesa che assilla per primo proprio il tecnico dell’Inter: “In questo momento paghiamo tutto a carissimo prezzo“. Il calo di prestazione rispetto alla passata stagione, terminata con la vittoria dello scudetto, è evidente. Dopo 7 giornate di campionato, i nerazzurri hanno già subito 9 gol, un dato preoccupante se confrontato con lo stesso periodo di un anno fa, quando la squadra aveva incassato solo 3 reti e mantenuto la porta inviolata in 5 occasioni​.

I problemi da risolvere
Uno dei fattori che ha inciso negativamente è la presenza di errori individuali. Alcuni in particolare sono da imputare a Yann Bisseck, che sta avendo maggiore spazio nell’ampio turnover deciso finora da Inzaghi. Il giovane tedesco ha commesso ingenuità decisive sia alla prima giornata contro il Genoa che ieri contro il Torino. Però anche i più esperti, come Pavard e Acerbi, hanno mostrato segni di cedimento, soprattutto nei duelli aerei, con l’Inter punita da colpi di testa in diverse occasioni​.

Dal punto di vista tattico, la squadra sembra soffrire la velocità degli avversari, con il centrale (che sia Acerbi o de Vrij poco cambia) che fatica a tenere il passo di attaccanti rapidi e fisici. Un altro problema infatti è legato alla mancanza di coesione del reparto difensivo, con errori di marcatura e di posizionamento che hanno consentito agli avversari di capitalizzare le poche occasioni create. Questo, unito a una certa mancanza di lucidità nei momenti chiave, ha lasciato l’Inter vulnerabile in difesa​. I cali di concentrazione, come il fallo da rigore commesso da Calhanoglu sempre ieri contro il Torino, si pagano a caro prezzo. Per tornare ai livelli dello scorso anno, quando l’Inter aveva una delle difese più solide d’Europa, sarà quindi cruciale per Inzaghi ripristinare la concentrazione e risolvere i problemi di comunicazione e posizionamento nel reparto arretrato.

Le parole di Inzaghi
Il tecnico ne è consapevole e anche dopo un successo importante come quello contro il Torino, sottolinea comunque come la vittoria – ampiamente meritata – sia arrivata con qualche sofferenza di troppo. “Abbiamo fatto tre partite in una settimana e tre vittorie, dopo il derby dovevamo reagire. Dobbiamo chiaramente migliorare in certi aspetti, in questo momento paghiamo tutto a carissimo prezzo”, dichiara l’allenatore dell’Inter. “Stasera non può finire 3-2 per come si era messa, il Torino anche in 10 non ha mai mollato, ci sono anche stati grandi interventi del portiere ma anche imprecisioni nostre. Dobbiamo continuare a lavorare su quello che stiamo facendo e prestare ancora più attenzione”, sottolinea Inzaghi. Che comunque resta fiducioso: “Dobbiamo lavorare tanto senza rilassarci. I ragazzi hanno un grandissimo spirito“, spiegato il tecnico ai microfoni di Sky Sport.

La cronaca di Inter-Torino 3-2
In cerca del terzo successo consecutivo tra campionato e Champions, Inzaghi cambia rispetto all’undici visto con la Stella Rossa ma conferma quello vittoriosa sull’Udinese nell’ultimo turno di campionato. In avanti spazio alla coppia Lautaro-Thuram, Bisseck vince il ballottaggio con Pavard in difesa. Confermato in mezzo Mkhitaryan. A trainare in attacco i granata, gestiti in panchina da Godinho vista la squalifica di Vanoli, è la coppia Adams-Zapata. Tra i pali torna Milinkovic-Savic. La prima vera emozione del match la crea una gran botta di Ricci dalla distanza: Sommer è attento e risponde. Ma la strada per il Torino si mette inaspettatamente in salita dopo 20 minuti. Maripan interviene duramente sulla caviglia di Thuram, l’iniziale giallo sventolato da Marcenaro si trasforma in rosso diretto dopo il check del Var. L’Inter prova subito ad approfittarne con un tentativo impreciso di Frattesi su invito di Dimarco. Poco dopo è già ora del vantaggio nerazzurro: Bastoni pesca alla perfezione Thuram in area e il francese insacca di testa l’1-0 (25′). Superiorità numerica e vantaggio sono, ovviamente, benzina per gli uomini di Inzaghi. Nelle file del Toro Adams viene sacrificato per l’ingresso di Masina. Ma l’Inter raddoppia e la testa ce la mette ancora Thuram, che anticipa Coco sul grande assist di Acerbi (35′). Potrebbero già scorrere i titoli di coda, ma un minuto dopo Zapata tiene a galla il Toro: il colombiano si lancia dopo una disattenzione della difesa di casa e accorcia le distanze di destro. C’è poi lavoro per Milinkovic-Savic, che risponde alla grande sul tentativo del vivacissimo Dimarco. Dopo l’intervallo Inzaghi lascia l’ammonito Bisseck negli spogliatoi e dà spazio a Pavard. La manovra è sempre, ovviamente, condotta dai nerazzurri. Lautaro ci prova su sponda di Acerbi ma trova la deviazione di Coco. Ancora l’argentino, tutto solo in area, si rende minaccioso di testa sul cross pennellato da Pavard. Poi è Calhanoglu a spaventare i granata con un gran destro dalla distanza, con palla alta di un soffio. Gineitis prova ad alleggerire la pressione nerazzurra su invito di Pedersen, Sommer è attento. Ma a spegnere le illusioni granata ci pensa ancora lo scatenato Thuram: Milinkovic-Savic si oppone a Lautaro ma non trattiene, Thuram è in agguato e da pochi passi firma di tap-in la tripletta (60′). Inzaghi regala la meritata standing ovation di San Siro al francese, che esce per lasciare spazio a Taremi. Dumfries rileva Darmian. Acerbi va a caccia del blitz con un sinistro alto sulla traversa, Taremi impegna subito Milinkovic-Savic dopo un pasticcio di Walukiewicz, ma l’azione è viziata da offiside. L’iraniano ci riprova ancora, altra risposta del portiere granata. Le brutte notizie per il Toro proseguono con l’uscita in barella di Zapata, dolorante alla gamba sinistra e quasi in lacrime. Il colombiano si infortuna in un duello con Acerbi e tiene con il fiato sospeso il popolo torinista. Eppure i granata la riaprono ancora: Calhanoglu atterra Masina in area e Marcenaro indica il dischetto. Il neoentrato Vlasic batte Sommer. Ma i nerazzurri si prendono la scena nei minuti finali, con un destro di Frattesi alto sulla traversa e con una doppia chance targata Zielinski e Taremi, disinnescata da Milinkovic-Savic.