Libri e Arte

Libri per bambini da leggere a ottobre: un viaggio insieme ad Angelo Mozzillo e alle sue foglie autunnali

Ti consigliamo un libro da leggere per ammirare i colori dall’autunno

Tutti noi abbiamo almeno una volta raccolto le foglie in un parco o in un bosco e, una volta tornati a casa, le abbiamo incollate su pagine bianche o messe all’interno di libri, trasformandole in segnalibri. Oggi trascorrere un giorno in famiglia immergendosi nel magico spettacolo del foliage è un piacevole momento di condivisione. Dedicare il proprio tempo in famiglia rappresenta uno stacco alla freneticità della vita quotidiana e lavorativa, regalando ai propri bambini un’esperienza unica a contatto con la natura e con i colori autunnali, meglio ancora se accompagnati da un interessante libro, come l’albo illustrato Io sono foglia, scritto da Angelo Mozzillo, illustrazioni di Marianna Balducci, edito da Bacchi lega junior.

Un libro che può trasformarsi in un libro-gioco, attraverso l’imitazione delle foglie con il proprio corpo, dove ogni bambino potrà conoscere la propria gestualità e le proprie emozioni legate ad esse: tutto questo va a sperimentare un linguaggio non verbale, ricco di messaggi. La narrazione in rima descrive, attraverso le diverse forme delle foglie, i vari cambiamenti che lo stato d’animo di un bambino può incontrare duranta la giornata. Ogni giorno ci sentiamo in modo diverso, alcune volte siamo felici, altre tristi; questo libro ci insegna a riconoscere le nostre emozioni. Tutti, grandi e piccini, siamo come le foglie che volteggiano e giocano, cadono e si rialzano alla ricerca del nostro posto nel mondo.

L’albo illustrato ha vinto il Premio Andersen 2021 come miglior libro nella categoria 0/6 anni. La motivazione della giuria è stata: “Per la profonda delicatezza con cui gli autori hanno dato vita a un insolito e felice progetto editoriale. Per la precisione e la delicatezza con la quale raccontano gli stati d’animo, spesso confusi e contrastanti, che i piccoli attraversano. Per tavole raffinate e brillanti che coniugano trepida grazia e lieve ironia.”

Come nasce Io sono foglia?

“È nato tutto da un ballo. Per la precisione ‘Il ballo delle foglie gialle’. Così si chiamava l’immagine di Marianna Balducci che poi è diventata la copertina del libro: quell’immagine mi è piaciuta subito, per cui mi ci sono ispirato per scrivere una poesia. Marianna poi, a sua volta, si è ispirata alla mia poesia per illustrare tutte le altre immagini presenti nel libro. È stato un po’ come se ognuno osservasse i movimenti dell’altro, per poi muoversi in coordinazione. Proprio come in una danza. Tutto questo è diventato ‘Io sono foglia’. Da quando il libro è stato pubblicato, ha cominciato a danzare per conto proprio, e io e Marianna non ne abbiamo avuto più controllo. Ci commuove vederlo ballare con bambini e bambine, maestre e bibliotecarie, educatori e librai. Chiunque voglia scendere in pista non è che il benvenuto”.

Da bambino hai mai trasformato una foglia in un segnalibro? Pensi che nei bambini di oggi le cose siano cambiate?

“Credo di aver usato almeno un paio di volte una foglia come segnalibro, da bambino. Oggi utilizzo qualsiasi cosa: leggo più libri contemporaneamente e sono sempre alla ricerca di nuovi segnalibri (anche perché i vecchi li perdo). Per tenere il segno oggi uso biglietti del tram, quelli di un concerto, talvolta ritagli di cartoncino proveniente da pacchi postali o confezioni di pasta… Cose più artificiali rispetto alle foglie che usavo da piccolo. Sarà che adesso vivo a Milano. Quando vivevo in Campania, a casa dei miei, avevo un bel giardino: forse lì era più facile essere romantici. Per quanto riguarda i bambini di oggi io non generalizzerei: credo che il loro rapporto con l’ambiente dipende molto dal contesto in cui crescono. Le persone che hanno intorno, per esempio, o se sono cresciuti in campagna o in città. E aggiungo che la differenza si nota anche a partire dallo stesso luogo, a seconda del quartiere in cui si cresce, della scuola che si frequenta. Di sicuro i bambini riescono sempre a sorprenderti, e a volte sanno essere poetici senza la necessità di inserire foglie tra i libri. A ogni contesto la sua poetica!”

Un libro che racconta pensieri, emozioni, stati d’animo attraverso una foglia e il corpo di un bambino? Spiegaci meglio.

“Penso che i bambini (ma mi sento di allargare il discorso anche agli adulti) siano composti da un insieme di sentimenti che si mescolano l’uno con l’altro, sentimenti così diversi che spesso non sono neanche capaci di definire. Ogni tanto ce n’è qualcuno che prevale, e quindi i bambini si sentono felici, tristi, arrabbiati, ma poi basta lasciar passare qualche ora, perché altri sentimenti prendano il posto dei primi. Credo che durante la prima parte della pandemia, quando si è cominciato a parlare di virus e di lockdown, molti di noi hanno avuto a che fare con questa volubilità delle emozioni. Chissà… forse è anche questo il motivo per cui così tante persone all’uscita del libro (arrivato in libreria immediatamente dopo il lockdown) si sono ritrovate in Io sono foglia.”

Tuo nonno ti raccontava tante storie e questa cosa ti ha portato ad intraprendere un percorso di scrittura. Quant’è importante leggere storie ai bambini e quant’è importante per te scrivere storie?

“È stata una scelta molto istintiva. Ho sempre adorato raccontare storie, ma per un periodo avevo deciso di farlo attraverso il cinema. Un giorno stavo girando un cortometraggio e, nei ritagli di tempo, invece di riposare mi misi di getto a scrivere un romanzo per bambini. Con quel romanzo (mai pubblicato) conobbi Davide Calì: a lui piacque il mio modo di scrivere e da allora abbiamo cominciato a lavorare insieme. Grazie a lui ho pubblicato vari albi illustrati, tra cui “Io sono foglia”. Da allora ho scritto numerosi romanzi per ragazzi e albi illustrati: alcuni sono più poetici, altri più buffi quando non proprio comici, e proprio per questo la mia produzione letteraria può sembrare schizofrenica. Ma per me “Io sono foglia” fu anche una specie di manifesto programmatico: siamo girandole emotive, e quando lavoro a un testo a me piace provare e suscitare i sentimenti più vari, senza fossilizzarmi in un solo tipo di scrittura”.

Se fossi foglia quale saresti?

“Sarei una di quelle foglie che hanno un colore diverso su ciascun lato. Proprio perché anch’io, come il protagonista del libro, ‘un giorno sono vento, un giorno sono spento'”.

Perché viaggiare insieme a Io sono foglia?

“Questa è una domanda a cui non so rispondere. Quando lavoro a un libro non penso mai di fare un libro ‘utile’, ma mi lascio trasportare dalla smania che ho di scriverlo. Però posso raccontare gli effetti che ha avuto ‘Io sono foglia’ da quando io e Marianna lo abbiamo realizzato: il libro ci ha sorpreso arrivando in posti impensati, venendo utilizzato da psicologi per permettere a grandi e piccoli di parlare di emozioni, o da educatori che lo usano nelle carceri; è diventato una canzone in napoletano ed è entrato in almeno due libri di testo scolastici; viene letto nelle scuole primarie sia ai piccolissimi sia ai più grandi, e qualche insegnante ci ha detto di averlo usato alle scuole medie per spiegare anafore e parlare di poesia. Oltre ovviamente all’importante premio che ha sorpreso e onorato me e Marianna l’anno successivo a quello di pubblicazione. Nulla di tutto questo era stato previsto, né io ho mai pensato: ‘Dai, ora scrivo un libro per parlare di emozioni in cui utilizzerò le anafore’. Ma se il libro ha avuto un’accoglienza così calorosa, e se continua a far parlare di sé a quattro anni dall’uscita, forse vuol dire che in questo albo è custodito un segreto capace di creare comunità e condivisione fra lettori grandi e piccoli. E di questo io e Marianna siamo responsabili solo in parte, dopodiché il libro segue sue traiettorie, inattese e imprevedibili come il turbinìo di una foglia nel vento”.

TITOLO: Io sono foglia
AUTORE: Angelo Mozzillo
ILLUSTRATORE: Marianna Balducci
EDITORE: Bacchi lega junior
Età di lettura: 6 anni