Picchia la compagna, poi spara al figlio 18enne di lei intervenuto per difenderla. È accaduto a Novate Milanese, comune alle porte del capoluogo lombardo. I fatti sono avvenuti prima all’interno e poi fuori dalla loro abitazione di via 25 aprile all’altezza del civico 41, intorno alle 3.40 del mattino. Il giovane, di origini ucraine, è stato colpito al collo, è in gravi condizioni ma non in pericolo di vita.
L’uomo, un 45enne albanese, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Rho e i militari della locale stazione. Si trova in carcere a San Vittore e risponde di tentato omicidio, porto abusivo d’arma da sparo e ricettazione. Interrogato avrebbe ammesso di aver malmenato la donna (una 39enne ucraina) e che il giovane, per difenderla, lo avrebbe aggredito a sua volta. Nell’impeto dello scontro fisico avrebbe estratto l’arma detenuta illegalmente e fatto fuoco sul giovane, colpendolo con un proiettile fra il collo e la clavicola. Il ragazzo è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Niguarda di Milano dove è arrivato in condizioni gravissime. È ricoverato in terapia intensiva, in condizioni stabili, mentre i medici a metà pomeriggio valutavano l’estubazione.
I militari dell’Arma, intervenuti con i soccorsi di Areu pochi minuti dopo la sparatoria, stanno ricostruendo la dinamica. L’arma utilizzata dal 45enne è risultata rubata nel 2013 a Sassuolo, in provincia di Modena, motivo per cui l’assalitore risponde anche di ricettazione. Gli investigatori coordinati dal pm di turno, Paolo Storari, durante il sopralluogo in casa hanno trovato un bossolo compatibile con la pistola e altre 40 cartucce tutte dello stesso calibro. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro.