Sfuriata incontenibile del direttore dell’Unità Piero Sansonetti all’indirizzo dell’ex parlamentare del Pdl Italo Bocchino nel corso della trasmissione Coffee Break (La7).
Il dibattito verte sulle politiche migratorie del governo Meloni, naturalmente incensate dal direttore editoriale del Secolo d’Italia, che cita passaggi del suo ultimo libro, “Perché l’Italia è di destra”: “Il primo grande decreto flussi l’ha fatto la Meloni, perché noi a destra noi facciamo una distinzione a destra tra l’immigrazione buona e quella cattiva. L’immigrazione buona è quella regolare che si integra: l’8-9% della popolazione residente al momento – spiega – è fatta di immigrati regolari, che sono meravigliosi. Gestiscono il welfare familiare, i nostri figli, i nostri genitori anziani, i nostri nonni, le nostre case, gestiscono l’industria pesante, perché al lavoro ci vanno loro, gestiscono l’agricoltura”.
“È fantastica questa cosa – ironizza Sansonetti – Li abbiamo sottomessi. Se erano schiavi, era meglio ancora“.
“Fammi parlare, non fare il comunista”, insorge Bocchino.
“Una volta importavamo gli schiavi – continua Sansonetti – Adesso gli immigrati vengono, sono sottomessi a cura’ mia nonna. E se non fanno così, se ne tornano in Africa”.
“Erano schiavizzati dai regimi comunisti a te tanto cari”, ribatte Bocchino.

La gag tra i due duellanti va avanti per diversi minuti con Bocchino che definisce ‘criminogena’ l’immigrazione irregolare e che, al solito, lamenta di non riuscire a parlare. Sansonetti, dal canto suo, dissente dalle affermazioni di Bocchino e distorce scherzosamente il titolo del libro dell’ex finiano, cambiandolo in “Perché l’Italia è fascista”.

Il siparietto tra i due sfocia irrimediabilmente in scontro frontale quando Bocchino ribadisce che l’immigrazione irregolare porta criminalità 33 volte più dell’immigrazione regolare e aggiunge: “Blocchiamo gli immigrati irregolari e prendiamoci i regolari. Facciamo come sta facendo la Meloni con Piantedosi: un grande lavoro elogiato da tutti, anche dalle sinistre occidentali. Voi avete perso”.
E la reazione di Sansonetti è irrefrenabile: “Negli ultimi giorni ci sono stati 300 morti affogati, perché hanno bloccato le navi di soccorso“.

“Colpa vostra”, ripete a loop Bocchino.
“Queste sono stragi di Stato – continua urlando Sansonetti – è intervenuta l’Europa, è intervenuta la Corte europea che ha condannato. Bloccano le navi, fanno gli accordi con i tagliagole libici, noi finanziamo i tagliagole e gli scafisti libici”.
Colpa della tua sinistra“, ripete Bocchino.
“Sì, tutto è colpa della sinistra – replica Sansonetti – ma questo stiamo facendo. E su questo è intervenuto il Papa, è un’azione criminale“.
“Avete fatto credere al mondo che potevamo farci carico della povertà del mondo”, rilancia Bocchino.
“Ma di chi? – controbatte Sansonetti – Ma se abbiamo 100mila immigrati all’anno al massimo”.
“C’è una legge dello Stato”, risponde Bocchino.
“Sì. Una legge dello Stato che fa schifo: la Bossi Fini“, chiosa Sansonetti.

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