Le manifestazioni devono essere fatte tutte, non sono una concessione del potere, ma l’applicazione della Costituzione”. Così Marco Travaglio ad ‘Accordi&Disaccordi’, il talk politico condotto da Luca Sommi su Nove con la partecipazione di Andrea Scanzi a proposito del divieto imposto dal ministro dell’Interno Piantedosi al corteo pro Palestina tenutosi a Roma e poi sfociato in alcuni momenti di scontro con la polizia. “Nella nostra Costituzione c’è scritto che chiunque è libero e ha il diritto di manifestare e se lo fa in un luogo pubblico non deve chiedere l’autorizzazione e deve dare un preavviso. – ha premesso il giornalista – Le autorità devono predisporre ovviamente il servizio d’ordine per garantire che tutto avvenga regolarmente. Se dopo ci sono delle violenze come quelle che sono successe, coloro che le commettono devono essere perseguiti anche arrestando in flagrante”. Tuttavia, secondo il direttore del Fatto Quotidiano “non si possono vietare prima le manifestazioni perché poi potrebbe esserci un risvolto violento. La Costituzione parla di ‘comprovati rischi per l’incolumità’. Ci sono alcune centinaia di persone, peraltro sempre le stesse, che colgono l’occasione di queste manifestazioni per abbandonarsi a questi scriteriati atti di violenza. Sarebbe il caso di cominciare a prenderle e isolarle prima che partecipino alle manifestazioni. C’è stato un momento in cui i palestinesi urlavano a questi facinorosi: ‘State rovinando la nostra manifestazione'”, ha continuato Travaglio.

“Quindi bisognerebbe essere chiari. Ma questo vale anche per quando da sinistra si vogliono vietare le manifestazioni di estrema destra. Le manifestazioni devono essere fatte tutte, a meno che non siano finalizzate alla ricostituzione del partito fascista, nel qual caso, come è noto, non si possono fare per la nostra Costituzione. Non sono una concessione del potere nei confronti dei cittadini, solo l’applicazione della Costituzione“. E infine: “Ognuno è libero di manifestare. Autorizzare o consentire non significa condividere. Significa che in democrazia, e questo ci differenzia dalle dittature, si manifesta sempre, a meno che non sia comprovato il pericolo, ma il pericolo come fai a provarlo prima?”.

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