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7 ottobre, Meloni alla Sinagoga di Roma: “Israele deve difendersi ma rispettando il diritto internazionale umanitario”

A un anno dalla strage di Hamas in Israele, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato alle commemorazioni del 7 ottobre alla Sinagoga di Roma. Insieme a lei tra gli altri anche il vicepremier Matteo Salvini, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, oltre alle più alte cariche della Comunità ebraica. La premier, in contemporanea al sua arrivo al Tempio maggiore di Roma, ha diffuso una nota per ricordare quella che definisce “una delle pagine più drammatiche della storia” del popolo israeliano e per parlare di dialogo e della necessità di fermare l’escalation scaturita dall’attacco che “potrebbe avere esiti imprevedibili“. Per questo Meloni auspica il dialogo “lavorando per arrivare ad una de-escalation”: “Una soluzione politica duratura, basata sulla prospettiva dei due Stati“, conclude la premier. “L’Italia, anche in qualità di Presidente di turno del G7 – prosegue la premier -, continuerà ad impegnarsi per un cessate il fuoco immediato a Gaza, per il rilascio degli ostaggi israeliani e per la stabilizzazione del confine israelo-libanese, attraverso la piena applicazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella era intervenuto ieri per ricordare che “l’attacco di Hamas fu una barbarie” sottolineando la necessità di “sottrarre alla guerra i civili di Gaza”.

“Non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas. Abbiamo sempre negli occhi il massacro di migliaia di civili inermi, donne e bambini compresi, e il vilipendio dei loro corpi, mostrati al mondo senza alcuna pietà. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa”, ha affermato Meloni. Ribadendo “il legittimo diritto di Israele a difendersi e a vivere in sicurezza nei propri confini”, la presidente del Consiglio sottolinea anche “la necessità che questo sia esercitato nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo, infatti, restare insensibili davanti all’enorme tributo di vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e poi delle operazioni militari israeliane”, ha aggiunto. Un accenno anche alle recenti manifestazioni. “Ricordare e condannare con forza ciò che è successo un anno fa non è un mero rituale – sottolinea ancora la premier – ma il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente, perché la reticenza che sempre più spesso si incontra nel farlo tradisce un antisemitismo latente e dilagante che deve preoccupare tutti. E le manifestazioni pubbliche di questi ultimi giorni lo hanno, purtroppo, confermato”.

Il Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, nel suo intervento al Tempio Maggiore di Roma ha sottolineato che sul 7 ottobre c’è stata “una campagna sistematica di disinformazione“. “Le vittime non hanno pace. I corpi di molti – ha aggiunto – diventano merce da barattare, come le teste tagliate conservate in freezer, i corpi carbonizzati dalle granate lanciate, fusi insieme al punto che neppure i medici legali riescono a distinguere; e dopo i corpi la memoria insultata da una campagna sistematica di disinformazione, distorsione, colpevolizzazione che si è scatenata fin dal giorno dopo il 7 ottobre”. Per Di Segni “ne è derivata una ubriacatura collettiva che ha offuscato le menti di molti, intorno ad analisi manichee di oppressi contro oppressori. È in corso una celebrazione del terrorismo come atto rivoluzionario, che raccoglie consensi ecumenici dai giornali, alle scuole, alle università alle piazze”.

Israele “non voleva questa guerra”, ma “vinceremo con chi sta dalla parte giusta della storia, con i nostri amici in Italia è nel mondo”, ha detto l’ambasciatore designato di Israele in Italia, Jonathan Peled, durante la commemorazione del 7 ottobre. Israele “continuerà a difendersi, e a cercare la pace con tutti coloro che sono disposti a fare la pace. Non ci riusciremo da soli. Ci riusciremo assieme a tutti voi, a tutti i nostri amici in Italia e nel mondo, e a tutti coloro che sono dalla parte giusta della storia”, ha concluso.