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Camila Giorgi rompe il silenzio: “Non sono scappata, ero stufa del tennis. Vaccino Covid? La puntura l’ho fatta, poi ho scoperto dopo”

L'ex tennista torna a parlare in pubblico: dalla presunta evasione fiscale all'udienza sul caso vaccini e Green Pass

Il ritiro, il silenzio, i primi segnali sui social e ora la sua verità. Per la prima volta dopo diversi mesi, Camila Giorgi è tornata a parlare in pubblico. Dall’addio improvviso al tennis alla vaccinazione anti Covid: diversi i temi trattati a Verissimo. “Io sparita all’improvviso? È la versione che hanno raccontato. Non sono sparita, dovevo fare un annuncio a Parigi sul mio ritiro, poi è uscito sul sito dell’antidoping che mi ero ritirata e la cosa è diventata pubblica”. Dunque, una decisione già presa in considerazione da diverso tempo: “Da anni volevo smettere, è una vita pesante quella della tennista. Ho rimandato a lungo poi, a maggio, una mattina ho deciso, l’ho detto a mio padre. Lui è stato felice, è sempre stato dalla mia parte”.

La presunta evasione fiscale e il vaccino anti Covid
Problemi con il fisco? Giorgi ha riportato la sua versione: “La mia famiglia non era a conoscenza della situazione, mi gestivano altre persone da quel punto di vista. Anche mio padre è una vittima di chi non ha fatto il proprio lavoro e quando ho firmato per abbandonare il tennis si è aperto un mondo”. L’ex tennista italiana sarebbe stata rintracciata dalle autorità dopo che le erano stati pignorati 480mila euro presso la Federtennis: le indagini avevano evidenziato come non siano mai state presentate alcune dichiarazioni dei redditi con conseguenti ammanchi nel pagamento dei tributi. “I collaboratori sono stati cambiati e ora siamo in ordine. Di sicuro non siamo scappati dall’Italia per evasione fiscale, ho scelto di andare a vivere a Miami”. Non solo presunti problemi con il fisco: Giorgi ha voluto fare chiarezza anche per quanto riguarda il caso vaccini ribadendo con fermezza la sua posizione: “L’udienza è a novembre, dopo si potrà parlare ma sono anche sorpresa dalla dottoressa perché mi fidavo di lei. La puntura l’ho fatta, mi ha dato il Green Pass. Ho scoperto che non era un vaccino per il Covid dopo, poi l’ho fatto“.

Cosa c’è nel suo futuro
Per Camila Giorgi inizia, così, una nuova vita. Abitudini stravolte e un trasferimento agli Stati Uniti che sa di ripartenza. “Io vivevo un po’ in Italia e un po’ in America. Siamo stati 3 anni a Miami. Vorrei stare lì per sempre ma torno spesso qui in Italia, solo che non mi piace parlare di quello che faccio e allora sembra che mi nasconda”. Cosa c’è nel suo futuro: “Ora sono felice, sono dove vorrei essere. Il tennis mi piace, gioco ancora per divertimento, ma non ne potevo più di fare le valigie ogni settimana, vedere sempre le stesse persone. Ogni volta che avevo un problema fisico mi curavo ma stavo molto bene a casa con la famiglia e le amiche, e ripartire era sempre più difficile. Questa porta è chiusa per me“.

Dal ritiro all’irreperibilità: all’orizzonte l’udienza sul caso vaccini
Dopo aver abbandonato il tennis nel silenzio più totale, gli ultimi mesi di Camila Giorgi sono rimasti avvolti dal mistero. Prima di aprire il box delle domande su Instagram per i suoi followers e parlare in televisione, l’ultimo intervento pubblico dell’ex tennista risaliva allo scorso 12 maggio: “Chiedo cortesemente, per informazioni veritiere, di seguire la mia pagina, perché finora stanno uscendo solo articoli fake. Ai miei adorati fan, sono felice di annunciare formalmente il ritiro dalla mia carriera tennistica. Sono così grata per il vostro meraviglioso amore e sostegno per così tanti anni. Conservo tutti i bellissimi ricordi. Ci sono state molte voci inesatte sui miei piani futuri, quindi non vedo l’ora di fornire maggiori informazioni sulle entusiasmanti opportunità future. È una gioia condividere la mia vita con voi, continuiamo questo viaggio insieme“. Nel frattempo, l’udienza preliminare (davanti al Gup di Vicenza) relativa alle false vaccinazioni anti-Covid per poter ottenere illegalmente il green pass è stata rinviata al prossimo 5 novembre: le accuse riguardano reati di falso ideologico, corruzione e peculato. Irreperibile dal 28 maggio, il suo avvocato Cristian Carmelo Nicotra, aveva lasciato l’incarico.