Tre bandiere di Israele date alle fiamme, due agenti ferite e un operatore colpito a un occhio con un uovo. È la sintesi di quanto accaduto a Torino durante il corteo pro-Palestina che ha attraversato il centro della città. Oltre un migliaio di attivisti, tra di loro antagonisti, sono arrivati in piazza Vittorio Veneto. Il corteo era partito da piazza Castello nonostante le prescrizioni della questura del capoluogo piemontese. Alcuni petardi sono stati lanciati contro i reparti mobili della polizia schierati nelle vie adiacenti e davanti alla sede Rai, complice secondo i manifestanti “di sostenere lo Stato di Israele nel genocidio del popolo palestinese”.

Due agenti di polizia nell’occasione sono rimasti feriti. In piazza Vittorio Veneto è stato acceso il falò e sono state bruciate le bandiere e una foto del capo di stato israeliano Benjamin Netanyahu. I manifestanti hanno tirato delle uova contro i giornalisti e un operatore di Mediaset è stato colpito a un occhio ed è stato soccorso dalla polizia.

“Queste fiamme bruciano per ricordare la sofferenza ma anche la resistenza del popolo palestinese“, hanno urlato dal megafono i manifestanti, che poi hanno improvvisato una danza in cerchio, sventolando le bandiere della Palestina e del Libano. “Oggi non è il giorno del pianto o della commozione- hanno aggiunto – oggi bisogna gridare resistenza politica, culturale, ma soprattutto armata”. “Continueremo a lottare contro il governo reazionario, sionista e continueremo a lottare a fianco della Palestina e del Libano”.

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