Arresto convalidato ma disposti i domiciliari. È quanto ha deciso il giudice per le direttissime su Tiziano Lovisolo, il 24enne originario delle Marche arrestato sabato scorso nel corso degli scontri avvenuti alla manifestazione in favore della Palestina a Roma nella zona della Piramide. Il giovane è accusato di lesioni gravi e resistenza a pubblico ufficiale. Per lui la Procura aveva chiesto il carcere.
Lovisolo, difeso dall’avvocato Caterina Calia, nel corso dell’udienza ha respinto le accuse: “Quando ho visto che la situazione stava degenerando – ha detto – ho tentato di uscire dalla manifestazione ma i varchi erano chiusi. Quindi mi sono trovato nei tafferugli e sono stato anche malmenato dalle forze dell’ordine ma non ho aggredito nessuno“. Per l’accusa, invece, avrebbe sferrato calci e pugni ai poliziotti ed in particolare ad un funzionario che ha ricevuto 45 giorni di prognosi per le lesioni subite mentre lo stava bloccando. Secondo l’accusa, che si baserebbe anche su alcuni video oltre sulle dichiarazioni degli agenti intervenuti, esistono “gravi indizi” di colpevolezza a carico del 24enne. Secondo le informazioni della Digos lo studente apparterrebbe ad un collettivo anarchico.
“Ringrazio tutti per la solidarietà”, ha detto Tiziano uscendo dal tribunale dove è stato accolto da un applauso da parte di un centinaio di persone in presidio. Mentre era in corso l’udienza di convalida, infatti, nel piazzale esterno a piazzale Clodio un gruppo di studenti appartenenti ai collettivi hanno manifestato in segno di solidarietà, mentre l’ingresso del Tribunale era controllato da un imponente servizio d’ordine disposto dalla questura della Capitale. Sui gruppi social – come la pagina Instagram giovanipalestinesi.it – le accuse al 24enne vengono definite “arbitrarie, pretestuose e infondate“: “È stato malmenato dalla polizia prima di essere portato in questura”, scrivono gli attivisti postando una foto che ritrae il giovane per terra tra gli agenti in tenuta antisommossa con i manganelli in mano. A prendere le sue difese anche la fidanzata 24enne di origine palestinese: “Stavamo manifestando in pace, poi sono piovuti i lacrimogeni. E ho perso di vista il mio ragazzo. Ho saputo dell’arresto dalle foto. Una cosa assurda“, ha detto la giovane al Corriere.it: “È una persona gentile e sono certa che abbiano preso uno a caso“, ha aggiunto.
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La Redazione
Roma, 7 ott. (Adnkronos) - "La premier Meloni non può trattare la Corte costituzionale come se si trattasse di sua ‘proprietà’ e procedere con nomine di giudici in maniera unilaterale. È fondamentale che ci sia un confronto e, per questo, le rivolgo l'invito ad aprire un dialogo con le opposizioni. La Corte Costituzionale è un organo di garanzia che riguarda tutto il Paese, non solo una parte". Così in una nota il deputato di Avs e portavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli.
"In particolare, la esorto a non agire con un blitz per l’elezione di un nuovo giudice costituzionale, scegliendo il suo consigliere giuridico, autore della legge sul premierato, il professor Marini. Oltre a ricoprire la presidenza della commissione paritetica della Valle d'Aosta, Marini ha redatto numerosi ricorsi alla Consulta per conto di tale organismo. Esiste un evidente conflitto d’interessi. Pertanto, rinnovo l’appello a Meloni affinché si fermi e avvii un confronto con le opposizioni, perché, in mancanza di dialogo, non parteciperemo alle votazioni", conclude Bonelli.
Roma, 7 ott. (Adnkronos) - A Modena, città che al tempo del Ducato aveva la più numerosa comunità ebraica di Italia, si è svolto questa mattina un sit-in di solidarietà con il popolo di Israele, in occasione del primo anniversario del Pogrom del 7 ottobre 2023. Al sit-in hanno partecipato l'onorevole Carlo Giovanardi, Popolo e Libertà, Enrico Guiglia, responsabile esteri della comunità ebraica modenese, ed i candidati di Forza Italia al consiglio regionale Antonio Platis e Giovanni Gidari.
I partecipanti hanno esposto uno striscione con scritto: Pace tra Cristiani, Ebrei e Mussulmani, esprimendo solidarietà anche alle popolazioni della striscia di Gaza e del Libano che sono trattate come ostaggi umani da Hamas e da Hezbollah mentre queste organizzazioni terroristiche continuano ad aggredire con lancio di missili Israele, teorizzando la sua cancellazione "dal fiume al mare".
(Adnkronos) - Ferrarelle Società Benefit è stata per il tredicesimo anno consecutivo sponsor unico del Premio Malaparte uno dei più importanti riconoscimenti letterari italiani dedicato a personalità internazionali, tenutosi a Capri dal 4 al 6 ottobre; il Premio, istituito da Graziella Lonardi Buontempo nel 1983 per iniziativa di Alberto Moravia, è tornato a radunare a Capri personalità di spicco del mondo della cultura, tredici anni fa, grazie al supporto di Ferrarelle Società Benefit di sponsor unico, coerente con la sua missione di sostenere attivamente la cultura, l’eccellenza e la storia del nostro Paese.
La curatrice del Premio, Gabriella Buontempo, insieme alla giuria composta da Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Silvio Perrella, Emanuele Trevi e Marina Valensise, ha premiato ieri, domenica 6 ottobre, la vincitrice di quest’edizione: Rachel Cusk. L’autrice inglese è nota soprattutto per la sua trilogia, che comprende i romanzi Resoconto, Transiti e Onori, pubblicati tra 2018 e 2020 da Einaudi con traduzione di Anna Nadotti. Il fil rouge della raccolta è il viaggio: un viaggio che porta a nuove conoscenze, un viaggio morale e fisico e, infine, un viaggio che mostra diverse fasi della vita. Il Premio Malaparte segna un importante passo nel processo di crescita dell’autrice che ha iniziato a scrivere nel 1993 e vanta oggi una carriera letteraria variegata e prolifica, con la pubblicazione di nove romanzi, tre raccolte di saggi e un’opera teatrale.
“Il successo del Premio Malaparte è un motivo di grande orgoglio e per questo motivo siamo felici di sostenere questa iniziativa da tredici anni: mai come oggi la letteratura è fondamentale per favorire un cambiamento positivo della società e permetterci di affrontare le sfide del futuro al meglio. – commenta Michele Pontecorvo Ricciardi, Vicepresidente di Ferrarelle Società Benefit – Inoltre, il Premio Malaparte rimarca l’identità storica di polo della cultura dell’Isola di Capri, opponendosi ai fenomeni di over-turism che ne mettono a rischio l’autenticità”.
Il Premio Malaparte è stato istituito su iniziativa di Graziella Lonardi Buontempo e Alberto Moravia e si è svolto dal 1983 al 1998. Grazie alla passione della nipote di Graziella, Gabriella Buontempo, e al sostegno costante di Ferrarelle Società Benefit, il Premio è tornato nel 2012, riconfermandosi come un appuntamento di spicco nel panorama culturale italiano.
Roma, 7 ott. (Adnkronos) - "Se le opposizioni stanno fuori, stiamo fuori anche noi...". Così Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, interpellato sul voto domani sulla Consulta e rispetto alle voci sul fatto che il partito guidato da Carlo Calenda non avrebbe ancora deciso sul giudice costituzionale in quanto spera di ottenere la guida della commissione Demografia per Elena Bonetti. Rumors che Richetti smentisce.
Roma, 7 ott. (Adnkronos) - "Alla Sinagoga di Roma per ricordare le vittime del massacro terrorista di Hamas di un anno fa e chiedere la liberazione degli ostaggi. Il terrorismo islamico non minaccia solo Israele ma anche le libertà e le democrazie occidentali". Così Maria Elena Boschi sui social.
Milano, 7 ott. (Adnkronos) - Il gip di Milano Domenico Santoro, nonostante il parere contrario della procura, ha attenuato la misura per Cristian Ferrario, ritenuto il prestanome del capo della Nord Andrea Beretta e tra gli arrestati nell'indagine che ha azzerato i vertici delle curve milanesi per sospette infiltrazioni criminali. L'ultrà nerazzurro, difeso dall'avvocato Mirko Perlino, passa dai domiciliari all'obbligo di dimora dopo aver ammesso le proprie responsabilità e visto che il negozio gestito da Beretta è chiuso. Per il giudice, le dichiarazioni rese "consentono di apprezzare un percorso di rivisitazione rispetto all'apporto offerto al disegno criminoso dei co-indagati e di consapevolizzazione".
Palermo, 7 ott. (Adnkronos) - Il boss Gaetano Scotto, condannato all'ergastolo per l'omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, uccisi il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini (Palermo), è stato anche condannato al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite per oltre mezzo milione di euro. Lo ha stabilito la Corte d'Assise di Palermo presieduta da Sergio Gulotta. In particolare, dovrà pagare "a titolo provvisionale", 100 mila euro per gli eredi di Vincenzo Agostino; 100 mila euro per gli eredi di Augusta Schiera; 100 mila per Antonino Castelluccio e Michelina D'Alessandro; 50 mila euro ciascuno per Salvatore Agostino, Annunziata Agostino, Flora Agostino, Francesco Castelluccio e Antonella Castelluccio e sempre 50 mila complessivamente per Francesco Carollo, Giulia Carollo, Salvatore Carollo nella qualità di eredi di Marianna Castelluccio.
Gaetano Scotto è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali delle parti per quasi 70 mila euro per gli eredi di Agostino, per la Presidenza del Consiglio dei ministri, Viminale, presidenza Regione siciliana (questi ultimi complessivi 7.372 euro). Infine per Libera e il Centro Pio La Torre per 7.300 euro ciascuno.
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