L'ultima provocazione gratuita è arrivata oggi su Instagram
Ci risiamo. Visto che non gioca più a tennis, lo sport preferito di Nick Kyrgios è diventato attaccare Jannik Sinner. L’australiano, che non disputa un match Atp da giugno 2023 (sconfitta contro il cinese Wu a Stoccarda), nelle settimane degli Us Open era tornato a far parlare di sé per i continui attacchi al numero 1 al mondo dopo il caso Clostebol. Per tutto il torneo Kyrgios ha criticato Sinner e la sua assoluzione dall’accusa di doping. Poi Sinner ha vinto lo Slam di New York e l’australiano ha dovuto tacere. Ma il ricorso presentato dalla Wada di fronte al Tas di Losanna, con l’Agenzia anti-doping che ha chiesto la squalifica per il numero 1 al mondo, ha ridato nuova linfa all’ossessione di Kyrgios per il campione italiano.
Ogni novità che riguarda Sinner (e che non sia legata ai risultati sportivi) è accompagnata da un commento sui social del tennista australiano. “Ahahahaha, forse non così innocente dopotutto, eh?”, ha scritto Kyrgios una settimana fa su Instagram condividendo la notizia del ricorso della Wada. Poi nei giorni scorsi un altro attacco durante una conversazione con il giornalista Ben Rothenberg: “Perché sta ancora giocando?”. Secondo Kyrgios, insomma, Sinner non avrebbe dovuto giocare a Pechino o adesso a Shanghai. Dovrebbe stare fermo finché il Tas non deciderà se dare ragione all’Itia (che lo ha scagionato) o accogliere il ricorso della Wada.
L’ultima provocazione gratuita di Kyrgios è arrivata oggi su Instagram. L’australiano, rispondendo alle domande dei suoi followers, ha postato la richiesta di un utente: “Un doppio con Sinner, per favore”. La sua risposta è eloquente: “Io gioco solo con tennisti puliti“. L’ennesimo colpo basso, l’ennesima caduta di stile. Anche perché nessuno, nemmeno la Wada, mette in discussione il fatto che Sinner sia un giocatore pulito. La quantità di Clostebol presente nel suo sangue era talmente infinitesimale da non alterare le prestazioni sportive. E la contaminazione accidentale è stata provata oltre ogni ragionevole dubbio. L’Agenzia anti-doping contesta “solamente” l’assenza di “colpa o negligenza“, ovvero il fatto che Sinner avrebbe potuto essere più attento anche nei confronti del suo staff. Ma a Kyrgios tutto ciò poco importa. E intanto il numero 1 al mondo continua a ignorarlo e far cadere nel vuoto le sue provocazioni.