Il momento e la foto che tutti stavano aspettando è arrivato. Per la prima volta nell’Nba, padre e figlio sullo stesso campo, nella stessa squadra: LeBron e Bronny James hanno condiviso un momento unico con la maglia dei Los Angeles Lakers. All’inizio del secondo quarto – nel corso della partita di preseason contro i Phoenix Suns – James Jr. ha voluto rendere indimenticabile il giorno del 20esimo compleanno con l’ingresso in campo più atteso della serata. Al momento del cambio, il pubblico dell’Acrisure Arena di Palm Desert si è scaldato e tutte le telecamere si sono spostate su di loro. Quattro minuti sono bastati per fare la storia.

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LeBron James: “Per un padre significa tutto”
Time flies (il tempo vola). A certificarlo sono le foto che circolano sui social di quando un piccolo Bronny veniva preso in braccio da un allora adolescente LeBron James. Oggi sono compagni di squadra. “È stato un momento speciale, soprattutto per la nostra famiglia. Per un padre significa tutto. Per una persona che non ha avuto questo crescendo, essere in grado di avere questa influenza su un figlio, essere in grado di vivere questi momenti con tuo figlio e per ultimo lavorare con tuo figlio, è una delle cose più belle che un padre può vivere“. Visibilmente emozionato LeBron James, in campo e nel post-partita. Il suo sogno si è avverato e anche se solo preseason, questa sfida difficilmente verrà dimenticata per una prima volta che va oltre la pallacanestro.

La preseason di Bronny: Nba o G-League?
Prima la Summer League, ora la preseason. Di certo non ha brillato come molti si sarebbero aspetti, ma da una 55esima scelta del draft era difficile fare di meglio. Sicuramente, il cognome pesa. E non poco. Contro Minnesota 2 punti (con 1/6 al tiro), contro Phoenix 0. Sicuramente non si sta parlando di una futura stella, almeno per ora, (e il suo impiego sarà molto limitato) ma il suo allenatore JJ Redick è convinto di una sua caratteristica: “Può fare cose difensive uniche per il suo fisico e credo che possa diventare un difensore molto efficiente. In attacco sta ancora cercando di capire il suo ruolo. Il nostro compito è svilupparlo e costruirlo come giocatore”. Ad ora, il suo futuro in pianta stabile nel roster è un punto interrogativo: più probabile, invece, la “retrocessione” temporanea in G-League (il campionato delle seconde squadre di ogni franchigia). Nel frattempo, papà LeBron continua a stupire e schiacciare, anche dopo 22 stagioni nella Lega. E non ha intenzione di fermarsi.

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