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L’inchiesta sugli ultras di Milano e i parcheggi dell’Olimpico di Roma: quell’affare chiuso grazie alla mediazione di Carlo Tavecchio

Da Milano a Roma. Dallo stadio Meazza all’Olimpico senza mollare nemmeno l’affare delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Garanti mafiosi e imprenditori dopo aver incassato, corrompendo e minacciando, la grande torta dei parcheggi di San Siro nel gennaio del 2021 puntano sulla Capitale. Il dato emerge da una nota della Guardia di finanza agli atti dell’inchiesta dell’antimafia milanese sugli affari criminali delle due curve di Inter e Milan. A far da regia Giuseppe Caminiti detto Pino che vanta la protezione del boss di San Luca Giuseppe Calabrò e l’imprenditore milanese Gherardo Zaccagni. L’affare alla fine andrà in porto. E sarà portato a “dama” grazie alla mediazione “istituzionale” di Carlo Tavecchio (deceduto nel 2023), già presidente della Figc (per due volte eletto) e all’epoca neo presidente della Lega calcio dilettanti in Lombardia.

A far da cerniera, Luigi Mendolicchio, figura criminale di rilievo già legata ai maggiorenti milanesi della cosca Libri e Daniele Bizzozzero ex presidente del Lecco calcio con precedenti anche legati ad ambienti di mafia in contatto diretto con Tavecchio. Dirà Caminiti: “Lui (Bizzozzero, ndr), i suoi grandi amici fratelli sono Malagò, Coni (…) è molto amico di Beppe Marotta (allora ad dell’Inter, ndr) che settimana prossima andiamo a pranzo assieme”. Bizzozzero spiega: “Sai Tavecchio è uno che apre tutte le porte (…), io domani mi muovo immediatamente con Carlo”. Zaccagni all’idea si mostra entusiasta e rassicura: “Se c’è da fare qualche regalo a quelli ve lo facciamo”. Il 12 gennaio dopo l’elezione di Tavecchio alla presidenza della Lega dilettanti, il gruppo (Caminiti, Zaccagni, Bizzozzero) si incontra nella sede federale di via Pitteri a Milano.

Tavecchio li accoglie nel suo ufficio: “Aspettatemi qui che devo dare delle disposizioni”. Bizzozzero a Zaccagni: “Siamo qui per darti una mano”. Tavecchio rientra in ufficio e Zaccagni presenta la sua attività: “Sono ingegnere, ci occupiamo di parcheggi: Venezia, Milano, Bologna, Parma, Roma, poi Barcellona, Lisbona (…). Abbiamo preso Inter e Milan, ho il contratto per i prossimi 12 anni con la Snai”. Al ché Tavecchio: “Super coperti, come posso aiutarla?”. Zaccagni illustra l’idea dei parcheggi dell’Olimpico “la cui area risulta del Coni”. Tavecchio: “Conosco un po’ di gente a Roma (…) sentirò sull’argomento delle persone (…) se lei mi lascia tutte cose (…) parlerò con Lotito (presidente della Lazio, ndr) purtroppo io le dico o magari per fortuna a Roma ci sono delle lobby, lui è una lobby”. Chiuso questo primo incontro, Caminiti è ottimista: “Sono convinto di portare la minestra a casa”.

Ed è qui che Zaccagni per la prima volta mostra il suo interessa per Milano-Cortina: “Io non mollo! Sia con Tavecchio che con Cortina 2026!”. Il discorso olimpico resterà nelle intercettazioni però solo accennato. Nelle settimane successive Mendolicchio, risulta dalle intercettazioni, incontra Tavecchio che chiede una presentazione (“una brochure”) delle società di Zaccagni. Mendolicchio riporta le parole del presidente della Lega: “Gino dammi queste carte che io mi muovo (…) ho bisogno di una presentazione di chi devo parlare”. A marzo, pur con tutte le restrizione per il Covid, la Finanza monitora “un incontro clandestino” in un ristorante di corso Sempione chiuso, ma aperto solo per Tavecchio, Bizzozzero e Caminiti. Il giorno dopo Caminiti: “Bella cena, ci siamo messi proprio bene”. Il cerchio si chiude ad aprile con Zaccagni che a Roma incontra dirigenti del Coni e poi dice a Caminiti: “Tavecchio mi ha dato un super contatto, veramente numero uno! Una bomba (…). Mi mandano il contratto! Loro sicuramente ce lo fanno fare!”. Caminiti: “Abbiamo preso anche Roma”.