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Messico, decapitato il sindaco della capitale di Guerrero: era in carica da sei giorni. “La testa lasciata sul tetto di un’auto”

Alejandro Arcos Catalán, neo eletto sindaco di Chilpancingo – una cittadina a sud est del Messico di 200 mila abitanti – è stato assassinato sei giorni dopo la sua elezione. Si è trattato di un omicidio efferato: la vittima è stata decapitata. Le immagini sono state diffuse sui social network: dalle fotografie pubblicate su internet infatti, si vede la testa della vittima lasciata sul tetto di un pick up. La morte del neo sindaco è stata denunciata dal deputato e presidente del Partito rivoluzionario istituzionale (Pri, di centro), Alejandro Alito Moreno, il quale ha ricordato che tre giorni prima era stato assassinato anche il segretario del Consiglio comunale di Chilpancingo, Francisco Tapia.

La procura ha riferito dell’apertura di un fascicolo d’indagine per omicidio. La governatrice di Guerrero, Evelyn Salgado, ha assicurato che le operazioni di sorveglianza a Chilpancingo saranno intensificate. La classe politica locale ha espresso profonda indignazione per l’accaduto. “La sua perdita ci riempie di sdegno”, ha detto Salgado, esponente del Movimento per la Rigenerazione Nazionale.

L’omicidio di Arcos è stato confermato dal presidente del PRI, Alejandro Moreno, e dalla Procura della Repubblica, senza fornire molti altri dettagli. Catalan era stato eletto sindaco a giugno e aveva assunto l’incarico da appena sei giorni al momento del suo brutale assassinio, avvenuto solo cinque giorni dopo l’insediamento della presidente Claudia Sheinbaum. Quest’ultima dovrà presentare martedì il suo piano di sicurezza nazionale, un tentativo di frenare l’ondata di violenza sistemica che affligge il Messico, dove il tasso di omicidi è pari a 28 ogni 100.000 abitanti.

Guerrero, e in particolare Chilpancingo – scrive El Pais – è negli ultimi anni al centro di una guerra tra gruppi criminali. Los Tlacos e Los Ardillos combattono per il controllo del territorio e dei mercati legali e illegali. Droga, estorsioni, rapimenti, tratta di esseri umani sono solo alcune delle attività predilette. Le gang messicane appartengono ad una fitta rete di attori che sfruttano la corruzione e la debolezza statale, per fare affari infiltrandosi nella politica e nell’economia legale.