Napoli in vetta, l’Inter nella sua scia, la Lazio che supera il Milan e aggancia la Juventus in zona Champions e qualche allenatore in ordine sparso a rischio: il quadro della settima giornata di Serie A, con vista sulla pausa delle nazionali.

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DE GEA 9
Parare un rigore è un’impresa, respingerne due è da fenomeni. Il portiere spagnolo, già protagonista della qualificazione in Conference della Fiorentina grazie alla sua bravura sui tiri dal dischetto, inventa contro il Milan una prestazione mostruosa. È stato fermo un anno, ma non c’è ruggine sul suo corpo. Anche in Inghilterra con lo United aveva vissuto giornate da leone: vamos!

BARONI/LAZIO/PEDRO 8
La santissima trinità biancazzurra: un tecnico che non sbaglia un colpo, una squadra che viaggia ad alta velocità in Italia ed Europa, un giocatore che all’età di 37 anni continua a “fenomeggiare” dall’alto dei 25 titoli conquistati in carriera e abbatte l’Empoli con una rete da urlo. Lotito è Lotito, ma sugli allenatori ci azzecca quasi sempre.

RETEGUI 7
Voto come i gol realizzati in campionato. L’italo-argentino divide con Thuram la vetta della classifica cannonieri. L’impressione è che il gioco di Gasperini esalti le sue qualità. Non appartiene al club ristretto dei campionissimi, ma ha fame, umiltà e voglia di migliorare. In Italia è cresciuto.

DOVBYK 7
Nella Roma stralunata di questi tempi, l’ucraino regala un raggio di sole con l’azione dell’1-0 giallorosso. La banda di Juric incassa ancora una volta al tramonto del match il pareggio della frustrazione, ma Dovbyk sta compiendo il suo dovere.

La Lazio vola con Baroni e Pedro (8), la Juve contro la sua storia (5). Il Milan da 4: Fonseca, occhio ai gruppetti | Clic e flop, la rubrica

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