Musica

Simone Cristicchi si conferma artista eclettico: il suo Dalle tenebre alla luce è un viaggio spirituale

Si intitola Dalle tenebre alla luce l’ultimo disco di inediti di Simone Cristicchi e conferma la sua attitudine matura, che prosegue la continua ricerca artistica, con il coraggio di affrontare temi complessi e profondamente umani. L’album è il culmine di un percorso spirituale e intellettuale che l’artista romano ha intrapreso negli ultimi anni, spaziando tra teatro, letteratura e musica, in un costante tentativo di coniugare l’arte con un messaggio profondo di risveglio interiore.

Il titolo riassume perfettamente il viaggio che il cantautore romano propone all’ascoltatore: un percorso dall’oscurità alla luce, dall’incertezza esistenziale del Clandestino alla ricerca di senso e speranza, tramite la «parola potente che abbracci il Creato e protegga la gente» (Cerco una parola). Il disco si snoda attraverso undici tracce che oscillano tra riflessione introspettiva, spiritualità e critica sociale, con una scrittura che non si limita alla mera canzone d’autore, ma che attinge a piene mani da fonti poetiche e filosofiche. In questo senso, l’album può essere visto come un moderno cammino di redenzione, un invito a ritrovare il contatto con se stessi e la propria spiritualità che ci avvicini agli altri, in una società sempre più confusa e frammentata.

Brani come Le poche cose che contano o Dalle tenebre alla luce affrontano il tema della luce come simbolo di consapevolezza e verità (che fa diventare feritoia una ferita), che ognuno può trovare attraverso un percorso personale e meditativo.

Sul piano musicale, il disco rappresenta un’evoluzione rispetto ai precedenti lavori di Cristicchi. Se progetti come Mio nonno è morto in guerra o Magazzino 18 erano più legati a sonorità tradizionali e alla canzone popolare, anche perché venivano da spettacoli teatrali, qui l’artista si apre a sperimentazioni sonore che mescolano influenze diverse. Si va dalle orchestrazioni solenni che richiamano la musica classica, ai momenti più meditativi, che sembrano ispirarsi al minimalismo sacro.

C’è un uso sapiente della voce, che Cristicchi modula in modo più sofferto rispetto al passato, come se volesse trasmettere, anche attraverso il timbro, quel senso di ricerca interiore. In alcuni momenti, come nel brano Accade, il canto si fa declamazione, enfatizzando l’importanza della grazia e della cura, elementi fondamentali nel percorso di riscoperta del sé.

Un altro elemento distintivo è l’eclettismo artistico dell’autore. Cristicchi non è solo un cantautore, ma un uomo di teatro, un autore di libri, un narratore di storie collettive. Questa versatilità emerge chiaramente in Dalle tenebre alla luce, dove si percepisce il suo sguardo da “osservatore” della realtà, capace di cogliere le sfumature della condizione umana e restituirle attraverso diversi linguaggi artistici.

In un’epoca in cui la musica sembra spesso dominata dalla superficialità e dall’omologazione, Simone Cristicchi, oggi, è sempre più artista poliedrico e coraggioso, cantautore di riferimento per la canzone d’autore italiana e tutte le potenzialità artistiche in essa comprese.