Nonostante il cappotto di pelliccia sfoggiato il giorno della presentazione al Santiago Bernabeu, Antonio Cassano è riuscito a fare anche di peggio durante la sua breve (ma intensa) permanenza al Real Madrid. “Nella sauna, prima o poi, devi buttare l’acqua. Mi rompevo a uscire e rientrare. Allora dico a Italo Galbiati (all’epoca vice allenatore del Real Madrid di Fabio Capello): ‘Vai a riempire l’acqua’ e lui ‘No, sto qua un po’ fuori a prendere aria. Rientro dopo’. Io ho fatto pipì nella sauna, lui è poi rientrato e si moriva dalla puzza. Ho fatto la pipì nella sauna e mi hanno fatto la multa“. Tutta la sincerità dell’ex giocatore italiano al podcast “Passa dal Bsmt” di Gianluca Gazzoli. Una “cassanata” che in pochi, anzi nessuno tranne giocatori e dirigenti dei Blancos conoscevano.
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Pochi gol, tante cassante: l’avventura al Real Madrid
“Questa è una cosa reale che ho fatto, per cose così andavo fuori rosa a Madrid, non per le imitazioni”, racconta ancora Cassano. Indimenticabile, non tanto per i gol quanto per le “cassanate” la sua esperienza al Real Madrid. Da quelle parti di Antonio Cassano si ricordano soprattuttodei suoi comportamenti sopra le righe. Una sola stagione in Spagna: tante multe, poche presenze. “Ero sessodipendente. Avevo questa possibilità: ero Cassano, il giocatore del Real Madrid. Se avessi fatto qualsiasi altro mestiere non mi avrebbe guardato nessuno, nemmeno mia madre. Sono una brava persona, ma non sono bello”, aveva rivelato in una vecchia intervista a As. “Sono arrivato a pesare 95 chili. E per me il peso ideale sarebbe 83 perché sono alto 1,75. Il motivo era semplice: avevo un amico lì a Mirasierra, alle 10 mi portava in appartamento tutto il cibo che volevo. Io lo pagavo 200 o anche 500″. Dalle imitazioni, agli allenamenti interrotti “alla ricerca dell’orecchino caduto”. Insomma, quella della sauna l’ultima di tante “cassanate” della sua carriera.