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Dal pene del toro cotto 18 ore alla lasagna in tubetto, lo chef Valerio Braschi arriva in Duomo a Milano: “Ecco cosa mangerete”

Ora lo chef 27enne si prepara ad aprire un locale in una delle location più prestigiose d'Italia

Le sue creazioni culinarie hanno, a volte, scatenato discussioni culinarie. Il motivo? Sono inusuali, per così dire. Stiamo parlando di Valerio Braschi che dalla vittoria a Masterchef non si ferma più e sta per aprire un ristorante in una delle location più prestigiose d’Italia: “Mi vengono i brividi solamente a dirvelo. Presto verrà aperto il mio nuovo ristorante in Galleria Vittorio Emanuele, al Duomo di Milano”. E c’è da credergli, visto che sarà vicino a uno dei più grandi chef del mondo, Carlo Cracco. Il locale si chiamerà “Galleria 1887 di Valerio Braschi“. E il 27enne in un video social spiega: “Ragazzi, non vedo l’ora, l’entusiasmo è a mille. Sono stato molto contento del mio ultimo anno a Milano perché sono riuscito a conoscere i gusti dei milanesi. Sono pronto e carico per questa super avventura”. Dalla lasagna in tubetto al pene di toro, i piatti di Braschi sono stati spesso molto commentati sui social. A proposito del secondo, il giovane chef spiegò nel 2022: “La mia ricerca maniacale della materia prima mi ha fatto riscoprire un taglio del bovino completamente inutilizzato nel nostro paese. Il Pene del toro è Collagene allo stato puro, sapore delicatissimo e consistenza pazzesca. Dopo averlo pulito e spellato viene cotto 18 ore a 75° in ultrasuoni assieme a qualche goccia di caramello di manzo per esaltarne ancora di più il gusto bovino. Una volta cotto ne otteniamo una lastra gelatinosa da cui ricaviamo tante piccole porzioni coppate a forma di testa di toro. Il pene di toro lo abbiniamo con una salsa calda e profonda di anguilla affumicata e in contrapposizione una crema di menta e aceto che ricorda molto la Scapece”. E cosa farà nel ristorante in Duomo? “La cotoletta alla milanese più pazza e fantasmagorica d’Italia”. Parole sue.