“Tassare gli extraprofitti delle banche? Il principio dell’extraprofitto è molto labile ma cerco di spiegarlo così: se ci sono elementi eccezionali che, senza sforzo per un’impresa, contribuiscono ad aumentare in modo massiccio il proprio utile, per esempio l’aumento dei tassi d’interesse che fa aumentare i profitti per le banche, credo che chi ottiene questo beneficio debba contribuire in modo superiore a famiglie e imprese che magari quel beneficio non l’hanno avuto”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di 24 Mattino (Radio24) dal senatore del M5s Stefano Patuanelli, che aggiunge: “Le banche non fanno nessuno sforzo per avere quegli utili, così come in pandemia vi stati sono settori, ad esempio quello farmaceutico, che hanno avuto un beneficio, purtroppo, da una condizione eccezionale. Quindi, pur comprendendo che è difficile definire l’extraprofitto, mi sembra chiaro il quadro. Stiamo parlando delle banche di cui basta guardare i bilanci degli ultimi due anni: hanno avuto un beneficio enorme dalle politiche di aumento dei tassi della Bce”.

Alla domanda del conduttore Simone Spetia che gli chiede a quanto tasserebbe gli extraprofitti alle banche, Patuanelli dà una risposta molto simile a quella della leader del Pd Elly Schlein nel suo intervento a Che tempo che fa: “Bisogna capire qual è il contributo che possono dare. Ed è necessario un accordo con le banche, quello che si deve imporre è il principio. Quindi, assieme agli istituti bancari bisogna capire quanto è il contributo che la banca può dare allo Stato. Ad esempio – spiega – l’amministratore delegato di Banca Intesa, Carlo Messina, ha sempre detto che è disponibile a dare una mano. Ecco, bisogna approfittare di chi dà la sua disponibilità e concordare un percorso che porti a una maggiore tassazione degli utili del sistema bancario. Mi sembra del tutto logico e razionale, in un momento in cui si chiedono sforzi agli italiani, che, prima di andare a chiedere uno sforzo a chi ha la pensione minima, lo si chieda prima a chi ha aumentato gli utili senza sforzo”.

“Se il governo presentasse una norma di questo tipo, la votereste?”, chiede Spetia.
“Sicuramente – risponde il capogruppo M5s al Senato – ma probabilmente rientrerebbe in un contesto di normative che non condividiamo, ovvero nell’ambito della legge del bilancio. Difficilmente voteremo la manovra di bilancio perché contiene la tassa sugli extraprofitti, a meno che ovviamente non ci sia un complesso di norme che ci soddisfa. La vedo difficile, vista l’inerzia di questo governo, soprattutto su imprese e crescita. Sono due elementi che mancano totalmente nel panorama programmatico di questo esecutivo ed è la cosa che mi sorprende di più da un governo di centrodestra”.

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