I toni sono trionfalistici: “Raccolte 100mila firme a sostegno di Salvini”, recita uno slogan della Lega pubblicato sui social pochi giorni prima della kermesse a Pontida. Sul sito del Carroccio si legge che le firme registrate – evidentemente solo online – al momento sono circa 29mila. Questo è il dato online quando ormai in Sicilia i banchetti per raccogliere le firme non ci sono più: “Ora c’è Pontida e poi non ne abbiamo più in programmazione”, rispondeva il segretario della Lega in Sicilia, l’ex forzista Nino Germanà prima del weekend. Tutto fermo per il grande raduno leghista? Non a Genova, dove i banchetti sono confermati dal 6 al 10 ottobre. E continueranno anche dopo, ma solo nelle città del Nord Italia: sul sito leghista, sotto lo slogan “difendere i confini non è reato”, appaiono solo dieci regioni in cui è possibile firmare, tutte al Nord.

La raccolta firme è stata lanciata dopo l’ultima udienza del processo a carico di Matteo Salvini quando, lo scorso 14 settembre, la procura di Palermo ha formalizzato la richiesta di condanna a 6 anni per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Il leader della Lega è a processo perché nel 2019 firmò un decreto che vietava l’ingresso in acque italiane della nave battente bandiera spagnola Open Arms che aveva a bordo 147 migranti. La nave sbarcò 20 giorni dopo la prima richiesta di Pos (Porto sicuro) e solo in conseguenza del sequestro disposto dalla procura di Agrigento guidata all’epoca da Luigi Patronaggio. Dopo tre anni il processo è arrivato alle battute finali ed entro dicembre è prevista la sentenza. Dopo che il 14 settembre i magistrati Marzia Sabella, Gery Ferrara e Giorgia Righi hanno terminato la requisitoria, è partita la campagna della Lega per cercare solidarietà per Salvini che avrebbe solo “difeso i confini dell’Italia” (i magistrati palermitani hanno denunciato di avere ricevuto minacce anche tramite lettere anonime). Così il 20 settembre l’ufficio stampa della Lega al Senato inoltrava un comunicato stampa in cui annunciava l’allestimento dei gazebo nelle piazze.

Passati due giorni i toni erano già entusiastici: “Anche se non abbiamo ancora il dato definitivo si registra tra ieri e oggi un boom di adesioni spontanee ai gazebo, con centinaia di firme in difesa del nostro segretario – scriveva in un comunicato Germanà – Chi pensa di utilizzare la giustizia per abbattere il nemico sbaglia e la storia ce lo insegna: dopo la richiesta di carcere è scattata una solidarietà che va oltre il colore politico”. Lo stesso giorno anche Salvini raccontava sui social di “decine di migliaia di firme in tutta Italia e online”. Difficile verificare: sui social – Facebook, Instagram, Twitter, Tik Tok – si rintracciano pochi post con foto e report dai banchetti annunciati “in 700 piazze italiane” dallo stesso leader leghista. Evidentemente piazze poco “instagrammabili” se a cercare sui social si rintracciano giusto quella di Palermo – visibile grazie a Sabrina Figuccia, consigliera comunale del capoluogo siciliano che posta l’hashtag #iostoconsalvini – Licata (sempre in Sicilia, dunque) e poi Massa, in Toscana, Milano e poco altro. “Abbiamo fatto i banchetti nelle piazze di tutte le città siciliane nei due ultimi fine settimana di settembre”, ribadisce Nino Germanà, segretario del partito in Sicilia.

Ma quante firme sono state raccolte? “Non ho il conto esatto, è tutto sul sito” dice Germanà rinviando alla pagina del partito dove però si possono contare solo le firme effettivamente raccolte online. Il numero di 100mila, dicono invece dall’ufficio stampa del partito, corrisponde alla somma di quelle online e quelle raccolte nelle piazze. Che continueranno ad esserci, ma solo in città come Genova, Savona, Verona, Brescia, Trento. Mentre nel menù a tendina del sito, dove si può cercare il banchetto più vicino, ci sono elencate solo 10 regioni: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino, Val d’Aosta e Veneto. Quindi cercare gazebo nelle piazze delle regioni del Centro e del Sud non si può. Eppure, in un manifesto pubblicato sui social in cui si dà notizia del punto firme che si terrà a Reggio Calabria la Lega rimanda proprio al sito per rintracciare “il banchetto più vicino a te”. Il più vicino però apparentemente è in Toscana. Mentre in Sicilia un banco sicuro è quello da cui il prossimo 18 ottobre si terrà l’arringa di Giulia Bongiorno, legale di Salvini: dovrebbe essere il culmine della mobilitazione lanciata dal vicepremier con la protesta dei leghisti di fronte all’aula.

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