Ci è tornato a Parigi, Gregorio Paltrinieri. Lì dove ha conquistato la sua quinta medaglia alle Olimpiadi, lo storico argento nei 1500 stile libero dopo il bronzo negli 800. Lì dove però è arrivata anche la delusione della 10 km nuotata nelle acque torbide della Senna. Nel fiume delle polemiche, per i livelli rischiosi di Escherichia Coli e non solo, Paltrinieri non è riuscito a conquistare un successo tanto desiderato. “Rivedere Parigi è stato un effetto stranissimo, mi ha fatto venire la sensazione di tornare in gare: quanto avrei voluto fare un’altra 10 km”, ha raccontato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ora però il campione italiano del nuoto vuole a lasciarsi tutto alle spalle, staccare la spina e dedicarsi ad altro: una vacanza-impegno insieme alla compagna Rossella Fiamingo, olimpionica a squadre nella spada, nelle acque (queste limpide) di Tahiti.
“Seguivo su Instagram una pagina di ragazzi impegnati al recupero dei coralli che stanno morendo e mi sono messo in contatto con loro. Mi hanno risposto e ci siamo organizzati con Rossella. Siamo contenti di andare su quell’isola per impegnarci in quest’opera”, ha spiegato Paltrinieri. Sottolineando come dietro il suo impegno ci sia una ragione profonda: “L’ecologia e l’ambiente mi stanno sempre più appassionando. Riparto da un posto perfetto e che mi ispira: tutto ciò che può aiutare a migliorare le condizioni del pianeta mi vedrà coinvolto. Il mare è la mia idea di libertà”.
Già, il mare. Non il fiume. Dopo quella gara olimpica condizionata anche dalle correnti, Paltrinieri già pensa alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. Vista l’età, avrà 34 anni, la 10 km potrebbe diventare il suo unico e ultimo obiettivo olimpico: “Il fondo è la direzione migliore in questo momento. Se penso alla mia quinta e ultima Olimpiade sarà per chiudere il cerchio in bellezza e far bene nella 10 km”. Il rimpianto della Senna è rimasto, ma Paltrinieri già vuole guardare avanti. Con la consapevolezza di dover cambiare metodi di allenamento: “Cambierà la situazione per la prima volta per via dell’età e dei recuperi. Va definita una linea guida per capire su quali gare puntare, cosa fare, come distribuire bene le energie. Penso di poter pensare anche anno per anno. Ho bisogno di lavorare e trovare i miei ritmi in modo totalmente diverso. Sarà sempre più una sfida. Ma intanto voglio rimettere a posto il gomito e nuotare con calma”. Quale miglior posto per ripartire se non Tahiti. Con una motivazione diversa dalle medaglie olimpiche.