Non è cosa nuova che alcune coppie decidano di sposarsi e organizzare una cerimonia “senza bambini”. Si chiede insomma agli invitati di lasciare a casa i pargoli cosa che non ha potuto fare una ragazza di 19 anni madre di una bimba di due anni e mezzo. Invitata alle nozze di un’amica come damigella d’onore, la babysitter le ha ‘dato forfait’ all’ultimo momento e così ha dovuto portare la figlia con sé.
Ha avuto il permesso dalla sposa nonostante i suoceri fossero in disaccordo: “Visto il breve preavviso mi sono rivolta alla sposa e le ho chiesto se potevo portare Amelia al matrimonio, poiché non avevo tempo per trovare un’altra babysitter fidata. Mia figlia è una bambina molto tranquilla, è a suo agio con le persone”, ha spiegato la 19enne su Reddit in forma anonima come da prassi della piattaforma. “La sposa ha badato a mia figlia diverse volte quindi la conosce e ha accettato di buon grado di averla, anzi ha detto che la sua presenza avrebbe reso le foto più belle”. Fin qui tutto bene, ma il racconto continua: “Durante il ricevimento l’ho portata con me per congratularmi con la coppia. Mentre mi avvicinavo con Amelia tra le braccia, la madre dello sposo ha commentato all’improvviso ‘non dovevi portare un bambino a un matrimonio senza bambini’“. Secondo la ragazza queste parole cariche d’odio sono state dette con un certo razzismo per via delle sue origini. “A quel punto – ha continuato la mamma – ho deciso di andarmene. Mentre stavo uscendo, la sposa è venuta da me per scusarsi del comportamento dei suoi suoceri. Ero delusa ma sapevo che non era colpa sua, quindi le ho augurato buona fortuna e sono andata via”.
Finita qui? Nemmeno per sogno. La 19enne è stata taggata in un post su Facebook che la criticava per aver portato la figlia la matrimonio. I commenti? Divisi. “Quando decidi di avere un matrimonio senza bambini, tutti devono fare il sacrificio. Gli sposi non avrebbero dovuto fare un’eccezione per te”. Ma anche: “La sposa ha detto che andava bene. Lo sposo apparentemente era d’accordo. Queste sono le sole due persone che hanno voce in capitolo”.