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La Cina mostra il colpo del k.o.: “Valutiamo dazi sulle auto europee di grosse cilindrata”. Intanto colpisce i superalcolici

La Cina sventola davanti agli occhi delle case automobilistiche europee l’arma più temuta. Dazi sulle importazioni di vetture di grossa cilindrata. Ovvero la possibilità di tagliare fuori dal segmento più redditizio del più grande mercato del mondo i produttori Ue. Colpo da k.o. per costruttori, come le tedesche Bmw, Mercedes ed Audi (Volkswagen) che molto dipendono dalle vendite in Cina e che già attraversano una fase di sofferenza. Ma il danno potenziale riguarda tutti i produttori.

Non a caso Berlino si è opposta ai dazi europei sulle auto elettriche cinesi, le misure contro cui Pechino minaccia anche questa ritorsione (sebbene formalmente la riconduca a dossier alimentari. E lunedì il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha di nuovo auspicato il proseguimento delle trattative: “Ci aspettiamo che i colloqui fra Ue e Cina continuino e che si arrivi a una soluzione negoziata”.

Oggi il ministero del Commercio cinese ha ufficializzato che sta studiando misure come l’aumento dei dazi sull’import di veicoli di grossa cilindrata, ricordando che le indagini in corso sono avviate “in conformità alla legge” con lo scopo di “tutelare completamente i diritti di tutti i portatori di interessi”. Alla fine del procedimento, spiega il ministero, sarà emessa “una decisione obiettiva ed equa in base ai risultati sulla carne suina e i prodotti lattiero-caseari dell’Ue. Pechino, riferisce una nota, “adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare i diritti e gli interessi legittimi delle industrie e delle imprese cinesi”.

Nel frattempo la Cina ha annunciato l’adozione di misure antidumping provvisorie sulle importazioni di brandy dall’Ue. Dall’11 ottobre, si legge in una nota, gli importatori dovranno fornire “deposito di sicurezza alla dogane cinesi”. I nuovi dazi colpiscono principalmente i produttori francesi (la Francia ha votato a favore dei dazi sulle auto elettriche, ndr), tra cui i quattro maggiori di cognac al mondo: Hennessy, Martell, Courvoisier e Remy Martin. Il ministero del Commercio di Pechino ha postato, oltre alla lista dei brand finiti nel mirino, anche le aliquote: il 39% su Hennessy, il 38,1% su Remy Martin, il 30,6% su Martell e il 34,8% su Courvosier (Campari). Tutti gli altri produttori sono destinatari di dazi al 34,8%.

“Non siamo mai preoccupati, siamo ragionevoli. Abbiamo condotto un’indagine seria sui rischi di sovrapproduzione in alcuni settori. Abbiamo preso decisioni appropriate e molto proporzionate e non penso che ci sia motivo di reagire a queste decisioni proporzionate con ritorsioni”, ha detto oggi il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni. “Vorrei sottolineare che l’obiettivo delle misure di difesa commerciale non è quello di chiudere i mercati, ma di ripristinare una concorrenza leale“, precisa il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis.