Simona Bernardini, amica e compagna di classe di Mirella, è stata ascoltata in audizione dalla commissione d’inchiesta che indaga sui casi di Emanuela Orlandi e Gregori
Lo ha dichiarato poche ore fa Simona Bernardini, amica e compagna di classe di Mirella Gregori, la 15enne scomparsa il 7 maggio del 1983 da Roma e su cui sta indagando la commissione di inchiesta parlamentare che indaga anche sul mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi.
Al bar di Sonia
Prima di chiudersi per sempre la porta di casa in via Nomentana alle spalle, Mirella quel 7 maggio del 1983 fece tappa al bar di proprietà della famiglia di Sonia De Vito, la sua amica più stretta, che in questi 41 anni, a dire della famiglia di Mirella, si è sempre mostrata poco collaborativa. Per questo la De Vito è stata anche indagata, e ha ricevuto in passato un avviso di garanzia per reticenza. Le due si erano incontrate al bar prima che Mirella andasse da sola verso un misterioso appuntamento, dopo che un suo ex compagno di classe delle medie le citofonò chiedendole di incontrarla. A sua madre Mirella disse che si chiamava Alessandro.
Villa Torlonia
A Maria Antonietta Gregori all’epoca dei fatti, Sonia disse che Mirella quel pomeriggio aveva un appuntamento con un amico (forse lo stesso che citofonò a casa sua) sotto la scalinata della statua del Bersagliere, a Porta Pia e che dopo sarebbero andati a suonare la chitarra a Villa Torlonia.
Stamattina, nel corso dell’audizione Simona ha aggiunto: “Ho percepito che Sonia sapesse dove andava e con chi sia andata Mirella” nel giorno della sua scomparsa. A Villa Torlonia non so chi ha visto, chi ha potuto incontrare – ha detto la vecchia amica -. Forse quello che c’è da rimproverare all’epoca è la mancanza di attenzioni nelle indagini: si è pensato a una ‘ragazzata’, a una ‘sciocchezza’, ma Mirella era una persona semplice, non era complicata. Io in questi anni ho fatto di tutto: sono andata in televisione e l’ho fatto per sua sorella Antonietta. Sonia – aggiunge –, ha invece messo un muro ed è l’unica che può sapere qualcosa in più”.
Fabio Massimo De Rosa
Simona Bernardini ha riferito anche sull’allora fidanzato di Sonia e suo attuale marito Fabio Massimo De Rosa. L’uomo venne già coinvolto nelle indagini all’epoca, dopo le dichiarazioni della stessa Simona che nel 1984 disse agli inquirenti che “Poco prima di sparire, Mirella mi rivelò di aver respinto gli approcci espliciti di Fabio, il fidanzato di Sonia”. Per queste presunte avances, De Rosa venne interrogato all’epoca dal giudice Ilario Martella.
L’audizione
Oggi, Simona conferma quanto detto nel 1984: “Fabio Massimo potrebbe aver fatto qualche apprezzamento, qualche battuta, ma nulla di preoccupante. Mirella non era per niente preoccupata: io non ho avuto una percezione da questo tipo. Non mi ha mai detto di essere preoccupata. L’avevo vista a scuola il sabato – ha ricordato Bernardini -, e non abbiamo notato nulla di particolare, siamo andate a casa tranquille. Mirella non mi ha mai raccontato di essere stata seguita da qualcuno”, ha anche detto.
Simona Bernardini ha aggiunto anche un altro dettaglio per ricostruire la giornata della scomparsa di Mirella: “Sonia De Vito ci disse, una volta entrati nel bar, ‘è stata una stupida Mirella che è andata verso Villa Torlonia’. Lei – ha proseguito – si doveva incontrare, nel giorno in cui è scomparsa, di pomeriggio, con Giovanna, una ragazza del gruppo, per fare un regalo. Poi il giorno dopo siamo andati io, Giovanna e Cinzia a casa di Mirella per cercare di sapere qualche notizia in più. Sapevamo sempre che Mirella scendendo da casa sarebbe passata per il bar di Sonia e per questo siamo andati lì”.
Sonia De Vito, ha anche osservato, “non so se fosse gelosa di Mirella”, “lei era tutto il giorno nel bar, certo caratterialmente non erano simili. Però erano amiche e si conoscevano bene”. “Nei giorni successivi alla scomparsa di Mirella, non ho sentito Sonia, noi non eravamo così amiche. L’unico pensiero che ho sempre avuto – ha concluso – è che Mirella ha rifiutato le avances di qualcuno”.
Il racconto di Giuseppe Calì
Di recente è stato pubblicato sul sito della Commissione anche il resoconto stenografico dell’audizione dell’11 luglio scorso di Giuseppe Calì, un testimone chiave che all’epoca lavorava nel bar dei De Vito, i genitori di Sonia. Alla commissione, lo scorso luglio, Calì ha ricostruito quanto accadde il giorno della scomparsa di Mirella.
“Non ricordo se fossero circa le tre, scese Mirella e con Sonia se ne andarono un attimo in bagno e stettero dentro un quarto d’ora. Pensavo anche più di un quarto d’ora, perché, mentre servivo i clienti, avevo bussato avvertendo di liberarlo perché anche la gente doveva andare in bagno. Poi sono uscite, ma non so cosa si fossero dette. Nel frattempo, mentre stavo al telefono con la mia ragazza, Mirella viene a salutarmi, dandomi una pacca sulla spalla. Quando mi sono girato dalla parte dell’uscita, ho visto lei e Sonia dalla parte del bar che hanno parlato per altri cinque minuti”. Cosa si siano dette le due ragazze all’epoca, prima che Mirella sparisse per sempre, resta ancora un oscuro mistero.