Non mangiava da ore perché con gli ultimi risparmi cercava di far quadrare tutto per la sua compagna e il figlio di 12 anni. Nel quartiere di Roma Prati ha sperato che qualcuno potesse dargli una mano, invece dopo tanto girovagare è barcollato fino a svenire e cadere a terra sul marciapiede in piazza delle Cinque Giornate. Soccorso dalla Polizia di Roma Capitale del I Gruppo Prati – che ha attivato una raccolta alimentare per aiutarlo – Mario, nome di fantasia dato per non essere identificato, è stato contattato dalla dottoressa Cristina Mezzaroma della Fondazione S.S. Lazio 1900, nonché moglie del presidente del club biancoceleste Claudio Lotito: quest’ultimo gli ha offerto un lavoro.

“Devo ancora metabolizzare, non ci credo, è una cosa enorme, è gente di un certo livello…e sanno di me? Vogliono addirittura aiutarmi? Ho il colloquio oggi” ha raccontato Mario a Il Messaggero. “Da tre giorni non mangiavo, erano finiti i risparmi, qualunque cosa riuscissi a racimolare era per la mia famiglia: bevevo solo acqua, ho tentato anche di farmi ricoverare in ospedale per avere un pasto, ma le analisi andavano bene e mi hanno mandato via. Sapevo che prima o poi non ce l’avrei fatta, ma ho continuato, fino alla stremo, a bussare a negozi di alimentari, forni, tintorie, bar, per chiedere se servisse una mano per le consegne”. Aveva preso il treno della Roma-Viterbo direzione quartiere Prati – uno dei più benestanti della Capitale – per cercare di dare una svolta alla propria vita.

La solidarietà della Polizia di Roma Capitale
“Dietro la divisa abbiamo un cuore”, così la Polizia di Roma Capitale – con l’aiuto dei colleghi di via del Falco – ha organizzato una raccolta alimentare e donato un cellulare a Mario per potersi tenere in contatto. Poche ore più tardi, dopo aver letto la storia sul quotidiano, la dottoressa Cristina Mezzaroma, presidente della Fondazione S.S. Lazio 1900, e moglie del presidente Lotito ha chiesto il numero di telefono di Mario per potergli offrire un lavoro. “A febbraio mi hanno licenziato: ristrutturavo appartamenti, mi hanno detto che ho ‘una certa età dopotutto’. Nella mia vita ho sempre lavorato: anche come autista, ho la patente C e ho anche guidato le Gru: per un periodo mi sono occupato di soccorso stradale, un lavoro non facile se ti ritrovi davanti a incidenti mortali, ma quando si tratta di lavoro si deve essere forti e contenere anche le emozioni”. Ora, Mario farebbe qualsiasi cosa per poter offrire un futuro stabile alla famiglia: “Anche cambiare squadra ovviamente, perché io tifo Juve…”. E nel frattempo, avrà il colloquio offerto proprio dal presidente del club biancoceleste.

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