Si aggiunge un nuovo tassello al caso di Liliana Resinovich, trovata morta il 5 gennaio 2022 in un boschetto di Trieste all’interno dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni. La sessantatreenne pensionata era scomparsa da casa il 14 dicembre precedente. Lo scorso gennaio la procura ha deciso la riesumazione del cadavere dopo aver ipotizzato un suicidio. La famiglia della donna ha chiesto anche l’ausilio di uno zoologo, Nicola Bressi, perché accerti quali animali popolano l’area boschiva attorno al parco di San Giovanni, dove era stato trovato il corpo della donna, analizzandone il comportamento.
Lo scopo è comprendere se il cadavere era lì da tempo oppure se vi sia stato portato poco prima di essere individuato. Per l’esperto “quel cadavere era lì da un giorno, non di più” visti i tanti animali che popolano la zona o la attraversano. “Io sono nato il quel rione – ha dichiarato Bressi al quotidiano Il Piccolo che per primo ha pubblicato la notizia – conosco particolarmente bene quell’area e gli animali che la popolano” e che è “collegata direttamente con il Carso”.
Per Bressi, “il cadavere era proprio lungo una pista battuta dai cinghiali, ma anche dalle volpi, per raggiungere il parco“. Ne discende che “è altamente improbabile che quel corpo, carne a tutti gli effetti per un animale, possa essere rimasto lì per venti giorni, nemmeno per una sola settimana, senza che alcun animale abbia dato un morso o, per curiosità, abbia leggermente spostato i sacchi, per annusare, per capire cosa ci fosse lì sotto”.
Su vestiti e sacchi sono state trovate anche formiche, un aspetto all’attenzione dell’entomologo Stefano Vanin che, riporta Il Piccolo, su incarico della Procura con Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone affianca l’antropologa forense Cristina Cattaneo nell’esame dei resti di Liliana nell’ambito della nuova perizia medico-legale disposta dal gip Luigi Dainotti. Il giudice, respingendo la richiesta di archiviazione e ordinando alla procura l’iscrizione del fascicolo per omicidio volontario, aveva indicato 25 punti da approfondire, soprattutto in base a una super perizia medico-legale per trovare risposte soprattutto sulla causa della morte, sulla data del decesso e sui venti giorni trascorsi tra la scomparsa da casa e il ritrovamento del corpo.
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La Redazione
Roma, 9 ott. (Adnkronos) - “Il ddl Sicurezza in esame presso la 1° Commissione da me presieduta non viola i diritti delle persone per bene, ma aiuta le vittime di odiosi fatti illeciti, come chi si trova la strada bloccata da manifestazioni non autorizzate o viene privato con la violenza della propria abitazione. Quanto alla possibilità per gli agenti di Pubblica Sicurezza di portare con sé un'arma anche quando non sono in servizio, Cucchi sappia che è già previsto dalla Legge, per quanto riguarda l'arma in dotazione. La norma di cui all'art. 28 del ddl Sicurezza non fa altro che equiparare all'arma in dotazione anche un'altra arma legalmente detenuta". Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, presidente della commissione Affari costituzionali.
"Questo nell'interesse sia della sicurezza degli agenti, che devono essere sempre nelle condizioni di difendersi, sia nell'interesse dei cittadini per bene ad essere difesi. Capisco che, per chi si schiera dalla parte di manifestanti che aggrediscono le Forze di Polizia e devasta con violenze di ogni genere le nostre strade e piazze ad ogni occasione, sia inquietante che gli agenti possano persino difendersi. Il fatto è che mentre difendono sé stessi difendono la legalità. E per questo Fratelli d'Italia non smetterà mai di ringraziarli", conclude.
Roma, 9 ott. (Adnkronos) - “E’ tutta una commedia. Tragica, visto che si gioca con le istituzioni”. Lo scrive in un post su X il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, facendo riferimento all’intervista al ministro Musumeci a La Repubblica. “Pressati da un’opposizione che quasi miracolosamente si ricompatta, e soprattutto da una raccolta firme che sfonda il milione di consensi in un periodo non propriamente agevole come agosto, gli esponenti del destra-centro vanno in tilt. Zaia, ovviamente, va all’assalto e chiede subito le 9 materie extra Lep – ricorda Borghi - Cirio, che brilla sempre per copiare le iniziative altrui, gli va dietro pedissequamente, richiede la Protezione Civile, e sfiorando il ridicolo propone il rilascio dei passaporti su base regionale (sfiduciando nei fatti il suo segretario Tajani che da ministro degli esteri è preposto per legge a questa funzione). Fontana, ovviamente, mette il disco pontidiano del ‘teniamoci i nostri soldi’”.
“Ma al Sud i sodali di Forza Italia si accorgono che se saltano i voti di Sicilia, Calabria e Campania il partito può portare i libri in tribunale. E così Occhiuto, governatore della Calabria, mette un primo stop: ‘niente fughe in avanti senza Lep’. Tradotto: non se ne fa nulla, perchè con questi chiari di luna Giorgetti non ha neanche i soldi per pagare le spese ordinarie, figuriamoci il resto. Tajani, al solito, abbozza e galleggia. A quel punto, Calderoli alla sua maniera incalza, convoca a Roma i presidenti delle Regioni del nord (Emilia esclusa) e rilancia, mettendo sul piatto la Protezione Civile devoluta. Oggi il prode Musumeci si sveglia, e mette subito in chiaro che bisogna rallentare, che l’autonomia non deve partire subito, e che soprattutto lui non cede la protezione civile (anche perchè a quel punto dovrebbe sloggiare!). Una tragicommedia. Sulla pelle del Paese”, conclude Borghi.
Roma, 9 ott. (Adnkronos) - "La decisione del governo di ostacolare di fatto l'iniziativa della Regione Puglia di incentivare la vaccinazione contro il virus Hpv è assurda e gravissima". Lo dice Teresa Bellanova, dirigente di Italia Viva, a proposito della notizia di Repubblica sul tema.
"L'Hpv rappresenta una grave minaccia per la salute, specie delle fasce più giovani della popolazione. Esiste però un vaccino, che è un arma capace di azzerare i rischi di degenerazione tumorale. La prevenzione può essere dunque decisiva. Per questo, complicare la giusta iniziativa della Regione Puglia non è solo privo di senso. Mette a repentaglio la vita delle persone per strizzare l'occhio ai No Vax. Non si può essere così irresponsabili. Chiediamo al governo di fare subito marcia indietro", conclude.
Roma, 9 ott. (Adnkronos) - “Lo avevamo detto, scritto, ripetuto in tutte le salse: senza la reciprocità europea, senza la garanzia della legislazione e della regia statale, con la frammentazione delle competenze l’idroelettrico italiano sarebbe diventato preda dell’assalto di gruppi stranieri. È bastata la prima gara, per due impianti piccoli, per dare conferma di tutti i nostri timori, che erano stati fatti propri in una relazione del Copasir nella scorsa legislatura. Sull’idroelettrico italiano si stanno scatenando inevitabilmente gruppi stranieri, come dà conto oggi il Sole 24 Ore. Per ora cechi e svizzeri, che naturalmente a casa propria se ne guardano bene dal mettere a gara le concessioni idroelettriche. Ma non ci vuole poi molto a immaginare cosa accadrà quando scadranno le concessioni Enel, che per legge devono vedere innescarsi le procedure entro quest’anno”. Lo scrive in un post su X il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.
“Cinesi, paesi arabi e fondi internazionali ringraziano la logica tetragona della Lega, e la cocciutaggine del Movimento 5 stelle che dapprima ha fatto la legge che consente il sacco dell’idroelettrico, e poi impedito ogni aggiustamento in corso d’opera. Naturalmente, in tutto questo, il territorio montano – aggiunge il senatore Iv - è totalmente penalizzato: ogni ipotesi di compensazione territoriale obbligatoria per legge e costruita su scala innovativa con la logica dei servizi ecosistemici finisce in soffitta. Si preferisce andare avanti con la dinamica delle briciole che cadono dalla tavola del ricco Epulone, un po' di beneficenza spicciola che non innesca nessun processo di sviluppo sostenibile e nessuna giustizia sociale. Indietro tutta, e avanti lo straniero: dopo anni di chiacchiera nazionalpopulista, ecco il risultato. Applausi”.
Roma, 9 ott. (Adnkronos) - “Il Piano strutturale di bilancio detta la linea al paese per i prossimi sette anni ed è vincolante. Qui è in ballo il futuro del paese, ma il governo non sa come dare una scossa in avanti, non ha un programma economico per la crescita, un piano di rilancio industriale. La stagnazione è destinata a continuare, anzi ad aumentare. E lo ammette lo stesso governo quando traccia la curva del Pil programmato, che è in discesa da un ottimistico +1,2% nel 2025 al +0,6% del 2029”. Lo ha detto la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino, durante la discussione generale sul Piano strutturale di bilancio.
“Il Psb è un piano di austerità, nel quale non c’è nulla ad esempio sulla sanità. Il governo ha trascorso due anni a tergiversare, senza interventi per sanare il problema. Sappiamo che c’è la necessità di ridurre il rapporto tra deficit e pil – ha aggiunto Musolino – ma quelli che non convincono sono gli strumenti adottati per uscire da questa fase di crescita ferma”.
Roma, 9 ott. (Adnkronos) - “Da fonti giornalistiche si apprende che l’ispettrice penitenziaria che discriminò un agente in servizio a Vercelli, sondando con domande ambigue il suo orientamento sessuale e segnalandolo ai superiori per questo, è stata ora applicata al comando del carcere di Ivrea. La responsabilità dell’ispettrice è stata peraltro accertata in sede giudiziale, tanto che la vittima dovrà essere risarcita dal ministero della Giustizia". Così Ivan Scalfarotto, capogruppo Italia Viva in commissione Giustizia del Senato.
"Ivrea è un penitenziario complesso, finito anche al centro di indagini su violenze ai danni dei detenuti - prosegue - per questo presenterò un’interrogazione, chiedendo ai ministri della Giustizia e del Lavoro di rendere noti i criteri che sono stati applicati per affidare all’ispettrice, nonostante le vicende imputatele, una posizione di vertice in una struttura carceraria cosi delicata e complessa”.
Roma, 9 ott. (Adnkronos) - “Il ceto medio è la vera categoria a rischio in questo paese, il pericolo è che tante persone precipitino nella sostanziale povertà. Questo piano strutturale di bilancio aggredisce, penalizza e mette fuori gioco il ceto medio italiano, e lo fa immaginando un aumento della tassazione dalla casa alla sanità alle piccole e medie imprese, mentre le previsioni fantasmagoriche del governo sulla crescita sono state ridimensionate”. Lo afferma la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, intervenendo in Aula in discussione generale sul Piano strutturale di bilancio.
“Il tema delle accise ha molto a che fare con il ceto medio, perché l’allineamento tra diesel e benzina si tradurrà in una punizione sonora per le famiglie. Se aumenta il gasolio, ci saranno ricadute sui trasporti pubblici e sugli studenti che devono andare a scuola. E poi la casa: non so cosa volesse dire il ministro Giorgetti quando ha detto che revisionerà a livello catastale gli immobili ristrutturati. Ma di certo siamo di fronte al tentativo di tassare la casa. Ricordiamo tutti Salvini che diceva che avrebbe difeso la casa e l’auto degli italiani, e Meloni che andava con la macchina affermando: ‘mai più aumento delle accise’. Ebbene, oggi stanno facendo l’opposto. Questo Psb – aggiunge Paita – dimostra che quello che il governo racconta ha molto poco a che fare con la situazione oggettiva delle famiglie italiane”.
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