Tutti i video e le foto di Chiara Ferragni sono ottenute con i trucchi dei computer! Chiara Ferragni non esiste come essere umano. La sensazione che questa donna ci sia realmente, cioè sia fatta di carne e di ossa, è ottenuta grazie ai nuovi programmi digitali governati dall’intelligenza meccanica, capaci di inserire in tempo reale un robot di carta e bit sul palcoscenico di Sanremo!
Chiara Ferragni esiste invece moltissimo come marchio, come griffe, come racconto, proprietà di una società per azioni che ha investito milioni per creare questa fake “vivente”, l’illusione che lei esista, veramente, con un maritino tutto dipinto e un bambolotto meraviglioso che ciuccia il latte e zampetta.
Se guardando il video di Ferragni che mostra la sua “stanza armadio” (più grande di un appartamento) hai sognato che fosse possibile un’altra esistenza tira un sospiro di sollievo: per te non è possibile! Perché quell’appartamento armadio non esiste. È un videogame!
Chiarito questo c’è da chiedersi: ma perché l’hanno fatto? Volevano solo vedere panettoni? Certamente no! C’è sempre un secondo fine… È una legge di natura!!! Lo dice il Manuale delle vecchie marmotte* e lo dice la voce del popolo (vox populi per gli amici). E mi spiace per voi pessimisti, nichilisti musoni, ma il fine era buono come San Francesco nei giorni di sole. Chiediti quanto peggiore sarebbe l’Italia di oggi senza questa favola horror! Questo trionfo del kitsch! Chieditelo! Interrogati! Una buona volta non restare nella prigione del pensiero dominante! Scatena la tua fantasia!
Avevano bisogno di un faro di morale, etica, bellezza, amore lusso e sesso! Questo voleva il politico corrotto, l’imbecille di ritorno, il grande farabutto imprenditore, il ristoratore che non batte gli scontrini ma anche la povera donna che cresce da sola un neonato e ha tanto sonno e tanta tristezza che potrebbe dormire mille anni… Hai idea di cosa voglia dire? 24 ore al giorno disperata con una creatura incomprensibile che urla e caga in continuazione… E cos’altro poteva lenire il dolore fisico di un uomo che non riesce a portare a casa i soldi per comprare pannolini e cremine… e il giovane che guarda la propria vita e non ha dentro di sé neppure un briciolo di passione, di amore, di voglia… quanto è doloroso sentire un futuro di noia e inutili sacrifici? Quanto? Dimmelo! Credi che solo il dolore della carne abbia bisogno di anestesia?
Ferragni lo ha fatto! È salita nell’empireo, ha conquistato l’attenzione di 40 milioni di follower e per un istante il dolore, la sofferenza di milioni di italiani è scomparsa, ha cessato di esistere, catturata dalla non esistenza di una donna che non c’è!
E lei, Ferragni, la bambolina vudù, si è quasi denudata di fronte alle platee casalinghe della macelleria della canzone e poi, come Prometeo, è precipitata miserrimamente, con le ali incendiate, raccontando a tutti che solo se fai parte del Grande Complotto puoi volare. E ora lì, nella polvere, si dibatte! Dalle stelle alle stalle! Da farfalla a verme solitario! Con quell’altro paladino tatuato della giustizia, che pareva odiasse il fascismo e la violenza, spalleggiato dai suoi scagnozzi (forse fascisti e indagati per collusioni direttamente con Belzebù in persona personalmente) proprio lui, si mette in testa il fez e trattenuto da braccia muscolose e rispettose, grida al suo nemico buzzurro: “Ti ammazzo, sono di Rozzano!!!”**
CHE MERAVIGLLLIIIIAAAAA! Che godimento nazionale! Unguento sulle ferite del corpo, del cervello e dell’anima! Toccasana del museo delle cere degli scandali!!! Quasi quasi mi si rialza il pil.
*Il manuale delle vecchia marmotte l’ho scritto io. Prossimamente nelle librerie e sulle reti digitali. Di Marte.
** Rozzano, ridente area periferica della Grande Milano. Luogo dove quotidianamente si sgozzano cristiani e non cristiani con tipici coltellacci arrrrruggggginiti e con la lama sbeccata, perché fa più male! Sulla storiaccia vedi l’illuminato articolo di Francesco Merlo citato da Dagospia (amo Dagospia che sta all’Italia come il Corano sta alla Cina), un articolo proveniente da Repubblica (c’è vita cerebrale sul pianeta Terra).