Un gabbiano ucciso a Capri a colpi di pietra per un panino “rubato” e una rissa scattata tra un gruppo di italiani e uno di spagnoli per “vendicare” il volatile. Sono questi gli eventi di cronaca che nell’estate del 2021 hanno condotto la Guardia di finanza e la Polizia, sotto la direzione della Dda partenopea (pm Teresi e Converso), a indagare su un uomo che è diventato il principale indagato nel procedimento che ha portato all’alba di mercoledì all’arresto di 15 persone ritenute appartenenti a due diversi gruppi di trafficanti di sostanze stupefacenti.
Il responsabile dell’uccisione dell’animale, che adesso è accusato anche di traffico di sostanze stupefacenti, si chiama Alessandro Corrado e ha 46 anni. I finanzieri e i poliziotti che lo stavano cercando, lo hanno localizzato e pedinato dopo l’episodio di Capri che ha avuto una vasta eco in particolare sui social con dei video. L’uccisione del gabbiano era avvenuta su una spiaggia di Marina Grande a colpi di pietra perché l’uccello gli aveva preso il panino.
Le Fiamme gialle hanno sottoposto a sequestro un bar e una pizzeria, all’interno della quale, secondo l’accusa, si tenevano summit e incontri con i clienti interessati ad acquistare la droga. Sequestrati anche una Jeep Renegade, una Smart e uno scooter Honda SH150.
Secondo quanto riportato da Gaeta.it – attraverso il monitoraggio dell’indagato – le autorità hanno raccolto prove sufficienti per procedere con l’arresto. Gli interrogatori e le indagini successive hanno confermato che la rissa e l’omicidio del gabbiano non erano eventi isolati, ma indicatori di un sistema di traffico di droga operante sull’isola.