“C’è un problema che riguarda i tassi. Noi paghiamo più per interessi sul debito pubblico rispetto a quanto spendiamo per la sanità. E’ giunta l’ora che finalmente la signora Lagarde abbassi in maniera più sostanziosa i tassi”. Con queste parole il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha aperto il Business Forum Italia-Brasile a San Paolo, sottolineando la necessità per le imprese italiane di continuare a puntare sull’internazionalizzazione e l’export, malgrado il contesto economico globale complesso. “Serve più coraggio – ha proseguito Tajani -. Lei si arrabbia e dice che è indipendente. La Banca centrale è indipendente, ma io sono libero di esprimere le mie idee e dire quello che penso: se si vuol crescere, in questa fase bisogna diminuire il costo del denaro”.
Tajani ha quindi ribadito la centralità dell’export per l’economia italiana, che attualmente rappresenta il 40% del Pil. L’obiettivo del governo è ambizioso: raggiungere i 700 miliardi di euro di esportazioni entro il 2026, rispetto agli attuali 626 miliardi. “Sappiate che sul governo ci potete contare”, ha detto rivolgendosi ai vertici delle grandi imprese presenti al forum, come Tim, Enel e Leonardo, aziende che hanno già un solido radicamento in America Latina, ma anche a imprenditori che guardano a questo mercato con interesse crescente. Fondamentale, in tal senso, è a suo parare abbassare il prelievo fiscale: “Dobbiamo continuare a lavorare per ridurre la pressione fiscale, perché l’unica ricetta per la crescita è quella di ridurre le tasse. Anche per ridurre il debito pubblico – ha sottolineato – dobbiamo ridurre la pressione fiscale e puntare sulla crescita”.
Il messaggio principale di Tajani è stato chiaro: serrare i ranghi e fare sistema. Ha sottolineato come le missioni internazionali non siano iniziative isolate, ma parte di un piano strategico volto a consolidare la presenza italiana in mercati cruciali come quello brasiliano e sudamericano: “Questa missione non è un’una tantum, è l’inizio di una fase. Torneremo. Faremo altri Business Forum e lavoreremo affinché ci sia un principio di reciprocità”, ha spiegato il vicepremier, riferendosi alle barriere burocratiche e doganali che ancora limitano l’ingresso di molte aziende italiane in Sudamerica. Poi ha annunciato un rafforzamento del ruolo delle sedi diplomatiche italiane nel mondo, che diventeranno strumenti operativi per favorire la penetrazione imprenditoriale delle aziende italiane: “Con Ice, Simest, Cdp e Sace stiamo mettendo a punto anche iniziative di finanza innovativa”, ha aggiunto.
Nel corso della giornata, Tajani ha partecipato all’inaugurazione dell’ufficio Simest a San Paolo, parte di un piano strategico più ampio per il sostegno finanziario alle imprese italiane in America Latina. Simest, che fa parte del gruppo Cassa Depositi e Prestiti e gestisce i fondi del Ministero degli Esteri, ha presentato un pacchetto di misure finanziarie da oltre 500 milioni di euro per sostenere l’export e l’internazionalizzazione delle imprese italiane nella regione. Tra queste misure, 200 milioni di euro saranno destinati a finanziamenti agevolati per le imprese del Mezzogiorno, con un tasso d’interesse dello 0,50% e un Fondo perduto rafforzato. Altri 300 milioni di euro saranno invece utilizzati per facilitare contratti di esportazione di beni e servizi, minimizzando i costi finanziari collegati alle dilazioni di pagamento.
Nel corso del forum, Tajani ha incontrato anche il governatore dello stato di San Paolo, Tarcísio de Freitas, uno dei politici conservatori più in vista e potenziale candidato per le elezioni presidenziali brasiliane del 2026. Durante il loro colloquio, hanno esplorato diverse possibilità di collaborazione economica, con particolare attenzione alle infrastrutture, all’idrogeno, alle energie alternative, ai trasporti ferroviari e metropolitani, e all’edilizia. “Si è parlato di infrastrutture, idrogeno, energie alternative, reti ferroviarie, metropolitana, edilizia“, ha dichiarato Tajani, evidenziando come queste siano aree di grande interesse per l’Italia, che mira a incrementare la sua presenza imprenditoriale in Brasile. La visita segue di poche ore l’incontro tra Tajani e il presidente argentino Javier Milei, sottolineando come l’interesse dell’Italia si estenda a tutta l’America Latina. Tajani ha ribadito che il governo italiano è pronto a rimuovere ogni ostacolo burocratico che possa frenare gli scambi economici tra i due Paesi, facendo tutto il possibile per abbattere le resistenze doganali che ancora limitano l’accesso delle aziende italiane in Brasile e Argentina.