L'ex First Lady degli Stati Uniti rivela nel suo libro di memorie "Melania: A Memoir" l’inaspettata amicizia con il sovrano britannico
“È stato un piacere riscoprire l’amicizia con re Carlo, una relazione speciale che è continuata con una corrispondenza regolare”. È con queste parole che Melania Trump, ex First Lady degli Stati Uniti, rivela nel suo libro di memorie Melania: A Memoir l’inaspettata amicizia con il sovrano britannico. Questo legame, nato nel 2005 durante un incontro a New York e consolidatosi negli anni, ha sorpreso molti, come emerge dalla recensione del libro pubblicata dal New York Times. L’autobiografia, attesa a fine mese, racconta momenti intimi e riflessioni della vita della Trump, tra cui la sua straordinaria connessione con Carlo III. Il rapporto tra Melania e Carlo non è iniziato sotto i riflettori. Dopo il primo incontro, i due si sono rivisti nel 2019, quando Donald Trump era in visita di Stato nel Regno Unito. “Abbiamo avuto una conversazione affascinante sul suo impegno per la tutela dell’ambiente,” scrive Melania, sottolineando la profondità delle loro discussioni e la stima reciproca. “Re Carlo è una persona incredibilmente appassionata su questi temi, e ho apprezzato il nostro scambio.”
Nel libro, Melania racconta anche di come la famiglia reale abbia avuto un ruolo di supporto anche per Donald Trump. Dopo il tentato assassinio del luglio 2023, Carlo ha scritto personalmente a Trump per esprimere la sua vicinanza. “Il messaggio di Carlo è stato un gesto che ci ha davvero toccato”, confida riferendosi all’attentato durante il quale suo marito è stato ferito all’orecchio durante una manifestazione elettorale in Pennsylvania. Guardando la scena in tv, Melania racconta il terrore provato in quei momenti: “Era come se il tempo si fosse fermato. Vedere Donald ferito mi ha fatto sentire impotente, ma sapevo che era in mani sicure.”
Il memoir di Melania offre anche uno sguardo su molti aspetti privati della sua vita, dalla sua infanzia in Slovenia al suo successo come modella internazionale, fino al complesso percorso che l’ha portata a essere la First Lady degli Stati Uniti. “Non mi sono mai aspettata che la mia vita prendesse questa direzione”, scrive. “Crescendo in un piccolo paese, sognavo di viaggiare e vedere il mondo, ma mai avrei pensato di vivere a New York o alla Casa Bianca“.
Uno dei capitoli più toccanti del libro riguarda il bullismo subito da suo figlio Barron, a causa di voci online che lo etichettavano come autistico. Melania descrive il dolore nel vedere il ragazzo diventare bersaglio di attacchi ingiustificati: “Le voci erano crudeli e feroci, e ogni commento tagliente mi spezzava il cuore. Nessuna madre dovrebbe vedere il proprio figlio soffrire così”. Nel libro, Melania ricorda come ha lottato per proteggerlo e difendere la sua dignità, e come quella esperienza l’abbia rafforzata come madre.
Melania non evita di toccare neanche i momenti più controversi del suo periodo alla Casa Bianca. Tra questi, il famigerato discorso alla Convention Nazionale Repubblicana del 2016, che fu accusato di plagio nei confronti di un precedente discorso di Michelle Obama. “Mi sentivo completamente sola“, scrive ricordando l’imbarazzo e la frustrazione di quei giorni. “Era la mia prima vera occasione per presentarmi agli elettori, e tutto si è trasformato in una polemica. Mi vergognavo, ma sapevo di non aver fatto nulla di intenzionale”. Poi ancora, in un passaggio particolarmente rivelatore, Melania si mostra come una donna dalle convinzioni forti, a volte in netto contrasto con le posizioni pubbliche di suo marito. A sorpresa, dichiara di essere a favore del diritto all’aborto e di una politica più empatica nei confronti dei migranti. “Le persone devono essere trattate con umanità, indipendentemente da dove vengono,” scrive. “Ho sempre creduto nella compassione e nell’empatia, ed è qualcosa che ho portato con me anche come First Lady”. Nonostante queste differenze, Melania Trump racconta come il legame con il marito sia rimasto solido. La scintilla tra i due, ricorda nel libro, è stata “innegabile” fin dal loro primo incontro nel 1998, a una festa a New York. “C’era qualcosa di magnetico in lui – dice -. Non ci siamo mai più separati da quel momento”. E l’assist per la campagna elettorale di Donald Trump, a meno di un mese dal voto, è servito.