“La tassazione delle ricchezze individuali e il varo di imposte sul patrimonio netto ha acquisito molta forza quest’anno, a livello internazionale e in Europa. Questo è collegato alle disparità crescenti nella nostra società”. Il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas, lo ha ricordato all’Europarlamento a Strasburgo ribadendo il sostegno di Bruxelles sia al lavoro dell’Ocse contro l’elusione delle multinazionali sia alla proposta del G20 per lavorare “a una politica di tassazione efficace e progressiva”. “La lotta contro le disuguaglianze e una priorità” dell’Ue “per garantire una transizione giusta per tutti, non lasciando indietro nessuno”, ha sottolineato.
A livello europeo è partita nel 2023 un’Iniziativa dei cittadini europei – supportata in Italia dalla campagna La Grande Ricchezza di Oxfam – che puntava a raccogliere 1 milione di firme per chiedere all’esecutivo Ue di varare un’imposta sui grandi patrimoni. Le sottoscrizioni si sono chiuse proprio oggi, 9 ottobre: l’obiettivo non è stato raggiunto ma la proposta è stata fatta propria tra gli altri dal Partito socialista europeo che l’ha inserita nel proprio manifesto per le Europee di giugno e ora chiede ai leader del G20 di concordare un’ambiziosa tabella di marcia per arrivare al varo della tassa minima del 2% sui miliardari, che genererebbe entrate da 200 a 250 miliardi di dollari all’anno. E alla riunione del G20 in Brasile, a luglio, i ministri delle Finanze hanno riconosciuto la necessità di migliorare la ridistribuzione del reddito e della ricchezza, ha ricordato ancora il vicepresidente dell’esecutivo Ue, della famiglia del Ppe, sottolineando che Bruxelles “accoglie con favore questo impegno e, insieme ai ministri del G20, incoraggia il quadro inclusivo dell’Ocse sull’erosione della base imponibile e lo spostamento degli utili a considerare di lavorare su queste questioni nel contesto di un’efficace politica fiscale progressiva“.
“I numeri ci raccontano bene la situazione: secondo la Banca mondiale, negli ultimi 25 anni l’1% più ricco ha rappresentato il 38% della crescita totale della ricchezza, mentre il 50% meno ricco solo il 2%. E secondo un recente Eurobarometro, oltre l’80% degli europei ritiene che le differenze di reddito siano troppo grandi nel loro Paese”, ha evidenziato Schinas davanti agli eurodeputati nel corso del dibattito sull’ipotesi di una tassa sui super ricchi. “L’anno scorso è stato avviato un iter a seguito di un’iniziativa dei cittadini che richiedeva alla Commissione di stabilire una tassa europea sulle grandi ricchezze per finanziare la transizione ecologica e sociale”.
Schinas ha ricordato quindi il via libera al secondo pilastro per una tassazione equa a livello Ocse che ha sancito l’entrata in vigore della global minimum tax al 15% per le multinazionali, tra cui le Big Tech, facendo nuovamente appello perché sia mandato in porto anche il primo pilastro, quello che dovrebbe “garantire che i profitti” delle major “siano tassati nel luogo in cui vengono generati”. In agosto all’Onu 110 Paesi hanno approvato però la richiesta di varo di un nuovo trattato fiscale di riforma del sistema fiscale internazionale, in polemica con l’accordo Ocse giudicato iniquo per gli Stati in via di sviluppo perché troppo sbilanciato verso i Paesi ricchi anche sul fronte della redistribuzione del maggior gettito globale.
Pasquale Tridico, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, nel suo intervento in plenaria ha fatto presente che “l’Europa di oggi vive una contraddizione inspiegabile agli occhi dei cittadini: da una parte chiede agli Stati membri come l’Italia di tagliare 13 miliardi di euro l’anno con il Patto di Stabilità, dall’altra chiude un occhio sull’elusione fiscale praticata dalle multinazionali e sulle immense ricchezze accumulate dai super-ricchi”. Per uscirne “c’è una proposta per tassa sui super ricchi come presentata al g20 del Brasile, anche a livello europeo: è stata avanzata dall’economista Zucman e prevede una tassazione sui super-ricchi del 2%. Non si vuole colpire le case o i beni di consumo dei cittadini. Si tratta semplicemente di un contributo per chi ha accumulato fortune miliardarie. Secondo un rapporto Oxfam del 2023, la tassazione progressiva fino al 5% sui multimilionari e miliardari potrebbe generare quasi 300 miliardi di euro in Europa all’anno. Con questi proventi potremmo aiutare i cittadini in difficoltà con un reddito minimo, sostenere le piccole e medie imprese nella sfida della transizione energetica, finanziare i sistemi sanitari e scolastici, rimettere nell’economia reale dei soldi oggi intrappolati nei mercati finanziari”.