Trending News

“Somiglia più ad un enorme fallo che al Pulcinella di Gaetano Pesce”: l’ultima opera dell’artista a Napoli scatena l’ironia sui social

Ad incuriosire i passanti è la forma che non lascia spazio all'immaginazione

Una mattinata ‘piccantina’ per tutti i cittadini di Napoli, che hanno potuto ammirare l’ultima opera d’arte installata in piazza Municipio, nel cuore della città, in sostituzione della Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto. Inaugurata oggi, 9 ottobre, l’ultima creazione di Gaetano Pesce, scultore ligure venuto a mancare, a 84 anni, nell’aprile 2024, si intitola “Tu si ‘na cosa grande”, forse un richiamo alle enormi dimensioni dell’installazione, alta 12 metri, e rappresenta la stilizzazione di Pulcinella, la tradizionale maschera della cultura partenopea.

Ma ad incuriosire tutti gli abitanti di Napoli, che sono accorsi a vedere l’installazione, non è l’altezza dell’opera e nemmeno il suo richiamo alla cultura del capoluogo campano. Piuttosto la forma, chiaramente fallica, che non lascia troppo spazio all’immaginazione. I passanti, infatti, non hanno potuto fare a meno di notare la somiglianza tra l’opera di Pesce e l’organo genitale maschile. E sono tantissimi gli utenti che si sono riversati sui social per scatenarsi a suon di battute divertenti e allusioni sconce.

Alcuni ironizzano sulla somiglianza tra il cognome dell’artista, Pesce, e uno degli appellativi più comuni dell’organo maschile, come suggerisce, in particolare, un utente: “Doveva essere il Pulcinella di Gaetano Pesce. Gli è venuto fuori ‘o pesc e Pulcinella!“, scherza qualcuno.

E non mancano anche nomi eccellenti, come quello dell’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che, riporta Fanpage, avrebbe partecipato ben volentieri all’ironia generalizzata sull’opera: “Napoli cresce: da Pistoletto a Pesce“. C’è anche chi colpevolizza, ironicamente, il comune partenopeo: “Già se l’artista si chiama Pesce doveva essere un avvertimento per il comune di Napoli”, sottolinea un simpatico utente.

Gli utenti, quindi, si dividono, tra chi ironizza sulla forma fallica, chi cita calciatori e beniamini partenopei e chi, anche semplicemente, si scandalizza. Ma c’è comunque qualcosa che mette d’accordo tutti: il nome. “Si chiamm pur ‘Tu si ‘na cosa grande’, giustamente e come lo vuoi chiamare?”