La terribile storia di Chiara Petrolini, la ventunenne di Traversetolo indagata per omicidio e soppressione di cadavere dopo il ritrovamento dei resti di due neonati sepolti nel giardino della villetta dove abitava con la famiglia, è uno dei casi di cronaca che ha lasciato l’opinione pubblica piena di sgomento e con tante domande alle quali non è semplice dare una risposta.

Ci si chiede come sia possibile che una ragazza riesca a tenere nascoste alla madre, al padre, al fidanzato e a tutti coloro che la conoscevano non una ma ben due gravidanze, ci si interroga su come sia possibile che, soprattutto in famiglia, i genitori non abbiano mai notato cambiamenti nel fisico e nel comportamento della loro figlia e come mai non si siano mai preoccupati di alcuni episodi che avrebbero dovuto destare un certo allarme. Come quando Chiara partorendo di notte il secondo bambino nella taverna dell’abitazione e lasciando abbondanti tracce di sangue sui tappetini e sui rubinetti del bagno, si sia poi giustificata con il padre adducendo il pretesto di avere avuto delle mestruazioni abbondanti.

Si tratta di un accadimento alquanto strano se aggiungiamo il fatto che, come tiene a sottolineare anche il Procuratore Capo di Parma Alfonso d’Avino, dopo la scoperta dei tappetini intrisi di sangue, la madre si sia limitata a lavarli e ad andarsene al mare senza chiedere ulteriori spiegazioni alla figlia circa l’accaduto, senza accertarsi delle sue condizioni di salute e magari proporle di accompagnarla ad una visita dal ginecologo.

O come avvenuto in occasione del viaggio a New York durante il quale i genitori di Chiara, avvertiti dalla polizia del ritrovamento di uno dei due corpicini sepolti nel proprio giardino, non si siano precipitati a tornare immediatamente in Italia e siano rientrati solo parecchi giorni dopo come da data stabilita per la fine del viaggio che avevano programmato con la figlia. Un viaggio che è avvenuto lo scorso 9 agosto, solo due giorni dopo il secondo parto e la sepoltura in giardino di un bambino che, contrariamente a quanto affermato da Chiara, non era nato morto ma vivo come hanno stabilito gli esami autoptici.

L’orrore di questa vicenda è amplificato dal fatto che in seguito a ricerche approfondite in quel maledetto giardino è stato ritrovato un secondo corpicino, quello di un altro neonato dato alla luce da Chiara nel maggio del 2023 ed occultato con le stesse modalità del secondo, fatto sparire realizzando una fossa piuttosto profonda, elemento che potrebbe servire a contestare la premeditazione perché la buca, con ogni probabilità, sarebbe stata scavata in precedenza e non subito dopo il parto.

Se il primo neonato sia nato vivo e se quindi ci troviamo di fronte ad un duplice omicidio, lo stabiliranno con certezza alcuni esami medico legali specifici sulle gemme dentali perché purtroppo i poveri resti non sono in grado di dirci molto a riguardo.

Ciò che ci sconvolge è apprendere che Chiara con ogni probabilità è un soggetto perfettamente in grado di intendere e di volere come testimonia il suo comportamento, le sue ricerche online su come procurarsi un aborto al sesto mese di gravidanza, l’aver mascherato la sua gravidanza e l’aver programmato come disfarsi non di uno ma di ben due neonati venuti alla luce a poco più di un anno di distanza, l’aver fatto uso di droghe e alcool durante la gravidanza continuando a trascorrere una vita pressoché normale divisa tra il lavoro di baby sitter e la frequentazione con gli amici spesso invitati a fare festicciole e grigliate in quella stessa porzione di prato.

Al momento Chiara si trova agli arresti domiciliari come stabilito dal giudice per le indagini preliminari ma la Procura chiede la custodia cautelare in carcere perché potrebbe esserci la reiterazione del reato e perché i genitori ai quali è affidata non sarebbero le persone più idonee al compito di sorvegliarla non essendosi mai accorti di quello che avveniva dentro le mura domestiche. Il prossimo 15 ottobre il Riesame dovrà decidere in tal senso sul destino di una giovane donna che, pur lucida e autodeterminata, probabilmente soffre di un disturbo della personalità che l’ha resa capace di mentire e manipolare le persone che le erano vicine fino al punto di disfarsi dei suoi bambini come fossero oggetti ingombranti e continuare a vivere come se nulla fosse.

Il dubbio che rimane sospeso su questa coltre di orrore che nessuno sembra essere stato in grado di sollevare è se Chiara, che si è avvalsa della facoltà di non rispondere, abbia fatto tutto da sola o se qualcun altro ne fosse al corrente.

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