Jannik Sinner prosegue il suo viaggio nel Masters 1000 di Shanghai e approda ai quarti di finale del torneo cinese per la prima volta in carriera. Lo fa prendendosi la rivincita contro lo statunitense Ben Shelton, che qui un anno fa lo aveva battuto proprio negli ottavi di finale. Questa vittoria per 6-4 7-6 regala all’altoatesino la sfida contro uno tra Daniil Medvedev e Stefanos Tsitsipas per un posto in semifinale, avvicinando di un ulteriore passo l’obiettivo della conquista ufficiale del numero 1 al mondo a fine stagione. Sinner per Shelton si conferma così una bestia nera in questo 2024. Tre precedenti, tre sconfitte, zero set vinti. Chirurgico, cinico, pragmatico. Ci sono tanti termini per raccontare la vittoria del numero 1 del mondo. Un successo non privo di difficoltà, deciso dai momenti chiave, ovvero quelli che fanno la differenza. D’altronde c’è un motivo se uno è in vetta al ranking e l’altro è ancora numero 16 del mondo. Sinner ha gestito lo statunitense, ha stretto i denti quando si è trovato all’angolo (almeno due volte, una per set), ha imposto la propria autorità e alla fine ha vinto quando è stato chiamato a farlo. Ovvero, sul 4-4 nel primo parziale e nel tie-break del secondo. Soprattutto in quest’ultima occasione il dominio è stato netto, inequivocabile. E non era facile ipotizzarlo, vista la qualità del servizio di Shelton. L’ennesima dimostrazione di strapotere mentale, impreziosito dalle 7 palle break salvata su 7.
La partita
Shelton comincia con grande concentrazione al servizio, mentre Sinner si trova presto a dover affrontare le prime difficoltà. Nel quarto gioco lo statunitense ha due palle break; l’azzurro le salva. Il punteggio continua a muoversi velocemente, soprattutto per merito di Shelton: sedici punti a zero nei primi quattro turni di battuta. Il primo punto in risposta del numero 1 del mondo arriva addirittura sul 4-4, ma è anche il preludio alla prima chance. Cinico, Sinner non se la lascia scappare, grazie al rovescio lungo del giovane americano. Un allungo che viene confermato prendendosi l’interna posta in gioco. Ace e primo set Sinner: 6-4. L’esito nel primo parziale condiziona inevitabilmente l’andamento della sfida. Punto dopo punto, l’altoatesino riesce a portare la partita sul proprio terreno. Shelton al servizio è sempre un problema, ma gli scambi cominciano ad allungarsi; le misure in risposta iniziano ad essere prese. Eppure, nonostante questo, le prime palle break del set sono per l’americano. Sul 3-2 ce ne sono due. La prima viene annullata con una palla corta fantastica, la seconda con un regalo di Shelton in risposta. Il salvataggio dell’azzurro denota però un calo di tensione, che si traduce poco dopo in altre tre palle break consecutive per lo statunitense. Problemi? Nessuno. Sinner alza improvvisamente il livello, sfrutta un errore di Shelton, piazza due ace, una prima vincente e tiene la battuta. Passato questo doppio brivido, la partita si trascina fino al tie-break. E qui il primo allungo è dell’azzurro. O meglio, il doppio allungo: 4-1 e servizio. Un dominio assoluto, che porta a cinque match point consecutivi. Sinner non perde tempo e chiude sul primo. Il rovescio di Shelton è largo: 7-6.