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“Ho scoperto di avere un tumore al rene con un test di routine, senza non avrei saputo di essere malata”: il racconto di Paola Perego

La conduttrice televisiva racconta in un'intervista al Messaggero come ha scoperto il tumore al rene che l'ha colpita lo scorso gennaio

di F. Q.
“Ho scoperto di avere un tumore al rene con un test di routine, senza non avrei saputo di essere malata”: il racconto di Paola Perego

“Dopo un’ecografia addominale, il medico mi ha consigliato una risonanza. Avrei rimandato, ma mio marito Lucio ha insistito”. Così Paola Perego, conduttrice televisiva e ambassador di Tennis & Friends, racconta in un’intervista al Messaggero come ha scoperto il tumore al rene che l’ha colpita lo scorso gennaio. “Il risultato? Un carcinoma papillare maligno di due centimetri. Saperlo in tempo ha fatto sì che potesse essermi asportata solo una parte del rene“.

La conduttrice, da sempre sostenitrice della prevenzione, non nasconde la sua rabbia verso chi rifiuta di sottoporsi ai controlli: “Non si guarisce da soli. Ritengo che nel 2024 sia un atteggiamento inaccettabile. Tante malattie oggi sono curabili, perché vengono prese in tempo”. La diagnosi è stata uno shock: “La prima reazione è stata di rifiuto totale. Sembra sempre che il cancro sia una cosa che può accadere solo agli altri”, confida. La scoperta tempestiva ha permesso ai medici di rimuovere solo una parte del rene, evitando danni più gravi. Ma il percorso non è stato facile. “La prima reazione è stata di rifiuto totale. Non ci ho creduto. Sembra sempre che il cancro possa accadere solo agli altri, mai a noi”, confida Paola.

Affrontare la diagnosi non è stato semplice, e la Perego ha sentito il bisogno di condividere la sua situazione con gli altri: “Quando qualcuno mi chiedeva ‘Come stai?’, io rispondevo ‘Ho un cancro’. Avevo bisogno di dirlo ad alta voce”, ricorda. Tuttavia, molti non credevano alle sue parole, pensando fosse uno scherzo: “Alcuni cercavano di tranquillizzarmi dicendo ‘andrà tutto bene’, e io impazzivo. Come potevano saperlo?”

Il supporto della famiglia e l’importanza di parlare apertamente
In famiglia, Paola ha cercato di sdrammatizzare la situazione, soprattutto con i suoi figli. Tuttavia, la preoccupazione era palpabile. “Anche dopo l’operazione, mia figlia non voleva lasciarmi sola quando Lucio partiva per lavoro. Mi chiedeva di dormire da me, fingendo che fosse per se stessa, ma sapevo che era per non farmi sentire sola”, racconta l’attrice. L’operazione, avvenuta una settimana dopo la diagnosi, ha segnato il vero momento di presa di coscienza. “La paura vera è arrivata dopo l’intervento. Il timore è tornato forte quando ho dovuto programmare il primo controllo”, ammette Paola. Da allora, ha deciso che dopo ogni controllo andato bene, festeggerà con una cena in famiglia. L’operazione è stata dolorosa e il recupero lungo: “Ho avuto bisogno della morfina per una settimana e ci è voluto un mese per tornare alla normalità”, ricorda. Tuttavia, il supporto di Lucio e della sua famiglia è stato fondamentale. “Lucio è stato sempre al mio fianco. Ha capito che avevo bisogno di parlare di quanto accaduto.”

Prevenzione: una battaglia da combattere
La lotta contro il cancro ha rafforzato in Paola Perego la convinzione sull’importanza della prevenzione. “Mi fanno rabbia quelli che dicono di non fare le analisi perché non vogliono sapere. Non si guarisce da soli,” afferma con forza. Per lei, eventi come Tennis & Friends, una manifestazione dedicata alla prevenzione, sono cruciali. “La prevenzione dovrebbe essere gratuita per tutti,” dichiara. “Io ho avuto la possibilità di pagare per i controlli, ma molte persone non possono permetterselo. Se fosse successo a me, sarei stata fregata”.

Un nuovo capitolo della vita
Ora, dopo aver superato la fase più critica della malattia, Paola Perego vede la vita con occhi diversi. “Il cancro è uno spartiacque, ti fa prendere coscienza della fragilità della vita. Oggi ho voglia di viaggiare, di fare cose e prendermi del tempo per me”, racconta. Se prima la carriera era una priorità, oggi è un capitolo secondario. “Non devo più dimostrare nulla a nessuno. Quando lavoro, lo faccio al meglio, ma so che la vita è altrove”. Il suo prossimo obiettivo? Viaggiare e visitare le capitali europee insieme alle amiche. “La prima sarà Lisbona”, confida. Non vuole più rimandare. La malattia le ha insegnato a vivere il presente, apprezzando ogni momento.

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