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“Puff Daddy fuori su cauzione per 50 milioni di dollari con l’aereo privato come garanzia. Processo in primavera”: gli avvocati si scatenano in tribunale e accusano anche il governo americano

Il magnate dell'hip hop chiede di essere liberato su cauzione per preparare il processo

di F. Q.
“Puff Daddy fuori su cauzione per 50 milioni di dollari con l’aereo privato come garanzia. Processo in primavera”: gli avvocati si scatenano in tribunale e accusano anche il governo americano

Gli avvocati di Puff Daddy, Alexandra Shapiro e Anthony Ricco, tirano dritto in tribunale alla prima udienza che si è tenuta ieri. Il magnate dell’hip hop è stato portato alla corte federale di Manhattan da una prigione di Brooklyn per l”udienza davanti al giudice Arun Subramanian. Si è dichiarato non colpevole di accuse tra cui associazione a delinquere e traffico sessuale derivanti da accuse che risalgono al 2008. I legali hanno esposto tutte le loro istanze ad iniziare dalla seconda richiesta di approvazione per la libertà su cauzione da 50 milioni di dollari (la prima era stata respinta) con in garanzia il super aereo privato. Gli avvocati hanno insistito su questo punto rimarcando il fatto che il produttore non è fuggito, ma anzi si è messo a disposizione delle forze dell’ordine per affrontare le accuse e il processo.

Poi è stato chiesto che il processo cominci in primavera, ipotizzando i mesi di aprile o maggio, in modo da preparare al meglio alla difesa assieme al cliente, che non rappresenterebbe una minaccia per la società una volta libero su cauzione. Ma c’è un elemento un più che ha portato i legali a premere sull’acceleratore, puntando il dito contro il governo americano. In barba al complottismo, infatti i legali sostengono – e avrebbero le prove – che i vertici americani avrebbero favorito la fuga di notizie dei media su racket e traffico sessuale, ma anche dell’ormai tristemente noto video di sorveglianza del 2016, che mostra Daddy mentre aggredisce l’ex fidanzata, la cantante Cassie Ventura. Queste sono le indiscrezioni trapelate da Rolling Stone che ha avuto in mano il carteggio dei legali.

Puff Daddy si è dichiarato non colpevole delle accuse presentate contro di lui, ossia associazione a delinquere e traffico sessuale basati su denunce per fatti che risalgono al 2008. Un atto di accusa sostiene che Combs ha costretto e abusato di donne per anni con l’aiuto di una rete di soci e dipendenti, mentre metteva a tacere le vittime tramite ricatti e atti violenti tra cui rapimenti, incendi dolosi e percosse fisiche.

LA PROFEZIA NEL 1999: “MI ARRESTERANNO” – Nel frattempo è diventato virale un video del 1999, dove Puff Daddy con ingenuità durante una intervista ha dichiarato: “Probabilmente mi arresteranno. Non mi danno nemmeno i permessi per le mie feste. Vogliono che non faccia più i miei party, ma non ci fermeremo! Probabilmente mi arresteranno, faranno delle follie solo perché non vogliono vederci divertire”. Parole che oggi suonano profetiche in modo inquietante.

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