A tre settimane dall’annuncio del candidato che sarà prescelto come sostituto del dimissionario Rishi Sunak alla guida dei Conservatori, i britannici sono basiti. Il nome del nuovo leader dell’opposizione che darà battaglia a Starmer emergerà il 2 di novembre. Ma per vincere le prossime elezioni i Conservatori sanno che il vero nemico è lui, Nigel Farage, al quale dovranno riprendere gli elettori che a luglio hanno disertato i Tory per l’estrema destra di Reform UK. E così in un voto tattico che ha scioccato il Paese, i 121 deputati Tory alla Camera di Westminster alla fine hanno eliminato lui, James Cleverly, il super favorito da settimane, considerato da alcuni il ‘candidato dell’unità ma da altri un uomo della vecchia guardia. E proprio mentre per l’ex ministro all’Istruzione del governo Johnson, agli Esteri e poi all’Interno sotto Sunak, sembrava cosa fatta. In vetta tra i tre dei sei contendenti rimasti in gara, Cleverly è però crollato sorprendentemente al fondo delle preferenze con 37 voti contro i 41 dell’ex centrista dalla faccia pulita Robert Jenrick e i 42 della rampante (e aggressiva) Kemi Badenoch che passa in testa con 42.

Lo scenario politico su cui si gioca la ripartenza economica del Paese è demoralizzante da qualsiasi parte lo si guardi. Il nuovo premier Keir Starmer che a luglio aveva battuto l’ultimo Tory dopo 14 anni di governo conservatore Sunak, con il motto “abbiamo cambiato il partito ora cambieremo il Paese”, alla fine non ha portato al Regno Unito la ventata di freschezza e integrità politica che il popolo agognava. Affossato dallo scandalo dei regali, Keir Starmer da subito vacillante nei consensi è ora al picco più basso della sua carriera, sotto di 36 punti da quando nel 2020 divenne leader del partito laburista. Solo il 27% dei britannici adesso ha un’opinione positiva di lui come primo ministro, mentre a vederlo negativamente è il 63% di cittadini. Un’impopolarità eclatante pari ai numeri del populista Nigel Farage, il padre della Brexit che finalmente si è conquistato una poltrona a Westminster come leader del partito di estrema destra Reform UK e che, a confronto, ha il 28% di consensi contro il 63% di pareri negativi.

Kemi Badenoch, la radicale eco-scettica che vuol tagliare i sussidi di maternità
Sembrava che si fosse eliminata con le sue mani quando pochi giorni fa alla conferenza del partito aveva dichiarato che i sussidi di maternità sono eccessivi. Prima il furore, poi le spiegazioni, infine l’ex ministra al Commercio ha rigirato la frittata dicendo di essere stata fraintesa. La 44enne di origini nigeriane che si è mantenuta agli studi lavorando da McDonalds, è nota per non avere peli sulla lingua oltre che per l’approccio tenace anche a temi delicati, come la legge sulle Pari Opportunità che una volta al governo vorrebbe cambiare per escludere i transgender dagli spazi riservati unicamente a femmine o maschi, nello sport come nei reparti ospedalieri.

Per lei, madre di tre figli, eco-scettica, si tratta del secondo tentativo di scalata alla leadership del partito, dopo essersi dimessa dal governo Johnson per poi farsi subito avanti per rimpiazzarlo. “Dobbiamo ritrovare unità sotto la bandiera di un ‘vero conservatorismo’ che abbia un significato per il Paese”, ha detto a caldo dopo essere passata in finale. La sua sfida? Aggiustare un sistema che è rotto, partendo dai valori e poi dalle politiche, dice. E per i suoi sostenitori, la fronda più a destra del partito, è piena di ‘potenziale pronto ad esplodere’.

Robert Jenrick, l’impalpabile che insegue il voto degli estremisti
Ex centrista al punto da essere soprannominato Robert Generic (generico), si è poi tatticamente spostato a destra puntando sulla battaglia contro l’immigrazione. Nel ruolo di ministro all’Immigrazione ha fatto breccia nel cuore dei Conservatori radicali quando si è dimesso in segno di frustrazione contro le falle del piano di respingimenti in Ruanda del premier Sunak che di fatto non è mai partito. Il suo piano? Lasciare la Convenzione Europea dei Diritti Umani, lui che al referendum sulla Brexit aveva votato per restare nella Ue. “Il mio messaggio è ‘cambiamento’, non con retorica, ma ho un piano concreto per dare leadership competente al partito e offrire al Paese politiche che rispondano alle grosse sfide come sanità pubblica, crescita dell’economia e riduzione dell’immigrazione”, ha detto Jenrick ora nello sprint finale per sostituire Sunak. L’ ultimo voto spetterà ora ai 170mila iscritti al Partito Conservatore che si esprimeranno con voto postale dal 15 ottobre fino al 31 ottobre, giorno di Halloween. Il vincitore sarà annunciato poi il 2 novembre.

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