“Non sono il papà che cerca a tutti i costi il colpevole per la morte del figlio, ma il tema deve essere portato avanti“. A parlare è Maurizio Salvadori, padre di Luca pilota 32enne scomparso lo scorso 14 settembre a causa delle gravi ferite riportate dopo l’incidente fatale a Frohburg in Sassonia, durante la tappa tedesca della storica International Road Racing Championship (IRRC). “Mi sento in imbarazzo a invadere quello che era e che rimane il campo di Luca”. Maurizio ha condiviso sul canale YouTube del figlio i propri pensieri: i primi dopo la scomparsa di Luca. “Sono abituato a lavorare dietro le quinte, ho deciso di parlare perché mi sento in dovere di ringraziare tutti voi per la partecipazione che Luca ha ricevuto e per le migliaia di messaggi (tra cui quelli di Guido Meda e Pecco Bagnaia), la maggior parte di sconosciuti, che sono arrivati e che sono stati di conforto. Prima tutti voi eravate un grande numero che decretava il successo di Luca. In realtà ho capito che questi numeri rappresentano delle persone che formano una grande famiglia“. Poi, Maurizio è tornato sul fatale incidente in Germania, definendo l’organizzazione del circuito “incompetente“. Il tono e i termini cambiano: “Molti mi hanno chiesto come sia stato possibile un incidente del genere: non ci sono immagini ufficiali se non quelle che arrivano dalla moto di Luca. Lui era perfettamente cosciente dei rischi di queste gare e l’incidente con Didier Grams è una fatalità. Allo stesso tempo però mi sento di dire che le barriere di protezione predisposte fuori da quella curva sono state messe in una maniera criminale“.
Salvadori campione: il gesto degli avversari
In seguito alla scomparsa del pilota 32enne, i rivali del Pistard Racing Team avevano deciso di non scendere in pista nelle ultime due gare del National Trophy 1000 così da far vincere il campionato a Luca Salvadori. La scuderia avversaria ha dunque voluto omaggiare Salvadori con un raro gesto, che va oltre la competizione sportiva. La decisione era stata comunicata su Instagram dal patron del team Gianluca Galesi e dal pilota Filippo Novelli.
Chi era Luca Salvadori
Di recente Salvadori si era dedicato alle corse su strada. Grande appassionato di motosport, aveva partecipato al mondiale SuperSport al CIV e National Trophu passando poi alla MotoE. Era arrivato 17esimo nel Campionato del Mondo di MotoE 2023 ed era conosciuto anche come divulgatore. Su YouTube aveva aperto un canale che oggi conta 600mila iscritti dove raccontava le sue esperienze in pista e commentava, talvolta in maniera spregiudicata e diretta, anche la MotoGP e la Superbike. Il pilota aveva dichiarato di voler partecipare alle road races per prepararsi al sogno di prendere parte, in futuro, all’evento più prestigioso del settore: il Tourist Trophy sull’Isola di Man.Nato a Milano nel 1992, Luca Salvadori era cresciuto tra i motori: il padre Maurizio, oltre a essere uno dei più noti produttori musicali italiani, è fondatore e direttore della Trident Motorsport, scuderia automobilistica attiva in Formula 2, Formula 3 e Formula Regional.