Economia & Lobby

Confindustria chiama, Urso risponde: gli affitti dei lavoratori neo assunti li pagheremo noi con i soldi pubblici

Poiché le imprese riunite in Confindustria non ne vogliono sapere di alzare gli stipendi, giàtra i più bassi d’Europa, gli affitti ai lavoratori di cui hanno bisogno li pagheremo noi. Alla richiesta del presidente degli industriali Emanuele Orsini, il ministro Adolfo Urso risponde “presente!”. Parlando della legge di bilancio in lavorazione, giovedì Urso ha precisato […]

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Poiché le imprese riunite in Confindustria non ne vogliono sapere di alzare gli stipendi, giàtra i più bassi d’Europa, gli affitti ai lavoratori di cui hanno bisogno li pagheremo noi. Alla richiesta del presidente degli industriali Emanuele Orsini, il ministro Adolfo Urso risponde “presente!”. Parlando della legge di bilancio in lavorazione, giovedì Urso ha precisato che “sarà reso strutturale il taglio del cuneo fiscale” e che “ci sarà il piano casa che è la prima cosa che ha chiesto il presidente di Confindustria Orsini quando è stato eletto”.

Il fatto che lo Stato usi i soldi dei contribuenti per sobbarcarsi una parte delle spese per la casa dei lavoratori, in concreto non è altro che l’ennesimo sussidio concesso alle imprese del paese. Non ci vuole molto a capire che in questo modo i datori di lavoro possono evitare di aumentare gli stipendi per portarli ad un valore commisurato al costo della vita delle zone in cui risiedono. Purtroppo così si va poco lontano. Finché le politica principale delle aziende sarà quella di lesinare il più possibile sul costo del lavoro, scordiamoci l’innovazione e gli incrementi di produttività tanto auspicati.

Da poco alla guida di Confindustria, Orsini (il presidente che pensa di ridurre i costi del energia installando piccoli reattori nucleari in ogni azienda) ha scoperto che per un neoassunto che guadagna mille euro al mese, quando va bene, pagare l’affitto può essere un problema. La soluzione sarebbe ovvia, alzare gli stipendi. Ma ce n’è una più facile e conveniente, fare pagare la differenza allo Stato. Siamo insomma in pieno sussidistan, per usare un termine caro agli imprenditori.

Volendo essere cattivi, un’impresa che non riesce a pagare i dipendenti abbastanza per convincerli a lavorare per lei è un’impresa inefficiente che non è in grado di stare sul mercato. Andrebbe chiusa o ristrutturata, come gli imprenditori privati chiedono che avvenga sempre per le aziende pubbliche.