Non ci sarà un altro confronto tv tra Kamala Harris e Donald Trump. A meno di un mese dalle elezioni americane, il tycoon ha ufficializzato che non ha intenzione di replicare il faccia a faccia con l’avversaria Democratica che, il 10 settembre scorso, era uscita vincitrice dal duello, con il Repubblicano che invece era apparso goffo, a tratti delirante nelle risposte, tanto da creare un tormentone social con una fake news. Anche quest’ultimo rifiuto ha servito un assist alla Dem per colpirlo duramente: “Donald Trump ha ufficialmente escluso altri dibattiti. Penso che sia un cattivo servizio per gli elettori. Penso anche che sia una mossa piuttosto debole. Ma anche se non discuterà, il contrasto in questa elezione è già chiaro”, ha detto nel suo ultimo comizio in Nevada.
Non regna la tranquillità, però, tra le fila dei Democratici. A preoccupare maggiormente sono i dati relativi agli elettori uomini che mostrano un pesante sbilanciamento in favore dell’ex presidente. Stando al sondaggio pubblicato da New York Times/Siena College, Donald Trump ha un consistente vantaggio su Kamala Harris, 51% a 40%. Non è solo una questione legata alla razza, perché dalla rilevazione emerge che non si tratta solo dei maschi bianchi, la chiave del successo del tycoon nel 2016 su Hillary Clinton, ma anche tra quelli ispanici e afroamericani. Consensi, quest’ultimi, persi per strada da Biden anche a causa delle promesse non mantenute in tema di immigrazione. Anche per questo Barack Obama dalla Pennsylvania ha cercato di scuotere gli afroamericani che non mostrano interesse e entusiasmo. E lo ha fatto provocandoli: “A loro non piace l’idea di una donna presidente”.
Per quanto riguarda gli ispanici, un sondaggio USA Today/Suffolk University mostra che in Arizona, uno degli Stati chiave, il 51% degli maschi ispanici tra i 18 e i 34 anni sostiene Trump, mentre appena il 39% è pronto ad appoggiare Harris. Il sostegno per il tycoon cresce ancora, il 57% contro il 37%, tra elettori tra 35 e 49 anni. Risultati legati anche alla campagna elettorale aggressiva di Trump sulla conquista del cosiddetto “bro vote“, il voto di maschi giovani, in particolare orientati alla cultura delle frat house, ossia delle confraternite studentesche, delle tifoserie sportive e degli sport di combattimento, per ritagliare una fetta di voti conservatori in un gruppo demografico, gli elettori più giovani, tradizionale riserva elettorale dei Dem.