Il primo utilizzo è stato per i vaccini anti Covid, ma la piattaforma Rna messaggero ha potenzialità enormi in tantissimi campi: dal cancro alle malattie autoimmuni, dalle allergie alimentari all’anemia falciforme. La potenza di questa tecnologia è stata illustrata da Drew Weissman, Premio Nobel per la Medicina 2023 con Katalin Karikó propri per esserne stati i “genitori”, in vista oggi all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. “L’mRna è una piattaforma che si presta a tantissimi utilizzi. Sono in corso molti promettenti studi clinici sulla sua applicazione per malattie come malaria, influenza, la tubercolosi e altre infezioni. Ma si può fare di più, come vaccini per le malattie autoimmuni, per le allergie alimentari, come quella alle arachidi, oltre che vaccini per il cancro”.

“Attualmente l’utilizzo di tecnologie a mRna è studiata per l’anemia falciforme, l’amiloidosi e la fibrosi cistica, può dare un grandissimo contributo per tante condizioni”, ha aggiunto Weissman, a cui l’onorificenza lo scorso anno a Stoccolma è stata consegnata (insieme a Katalin Karikò) per le scoperte che hanno reso possibile lo sviluppo a tempi di record di vaccini a mRna contro il Covid 19.

A Weissman, ha dichiarato il Commissario straordinario dell’Inmp Cristina Matranga, “non possiamo che essere riconoscenti perché la sua ricerca ha cambiato le sorti della salute a livello mondiale. Anche grazie alle sue scoperte, lo Spallanzani ha giocato un ruolo fondamentale nel contrasto alla pandemia Covid-19 attraverso la ricerca, l’assistenza e la vaccinazione”.

Il direttore scientifico Enrico Girardi ha sottolineato due lezioni che si possono trarre dall’incontro: “La prima – ha detto – è che le vere innovazioni nascono dalla capacità di pensare in modo non conformista e dal coraggio di perseguire le proprie idee innovative anche quando è difficile farle accettare dalla comunità scientifica. La seconda che la ricerca può salvare la vita di milioni di persone ed è uno dei migliori investimenti che può fare una società”. Dal 1997, Weissman lavora presso l’Università della Pennsylvania. Oggi è titolare della Roberts Family Professorship in Vaccine Research, è direttore del Penn Institute for RNA Innovation. “Lo Spallanzani – ha detto al termine dopo la visita ai laboratori dell’Inmp – è un centro straordinario che combina ricerca traslazionale e cura dei pazienti, portando avanti studi per nuovi farmaci per il Covid e la tubercolosi”.

Foto: Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani

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