Lo scorso giugno il giudice per le indagini preliminari di Lucca aveva archiviato la posizione del generale Roberto Vannacci dall’accusa di diffamazione, oggi invece arriva la notizia che il gip militare di Roma – che aveva già archiviato un’inchiesta – ordina alla Procura militare di Roma di formulare l’imputazione coatta per l’ufficiale entro dieci giorni. In questo caso si tratta di quanto scritto nel controverso libro Il mondo al contrario ai danni di un altro militare.

“Rispetto, ma non concordo con la decisione del Giudice nella parte in cui ha ravvisato nelle contestate pagine del libro un intento diffamatorio nei confronti di uno specifico militare che, sia detto per inciso, non viene indicato per nome e che non ha mai presentato denuncia al riguardo. Pertanto, affronteremo le ulteriori fasi del procedimento con la serenità che deriva dalla fiducia nei giudici militari e dal fatto che la stessa Procura militare aveva escluso la sussistenza di qualsiasi reato nelle pagine del libro”, commenta l’avvocato Giorgio Carta, difensore dell’ufficiale.

“Rappresenterò nelle sedi opportune tutte le mie ragioni e vado avanti a testa alta forte anche del consenso che ogni giorno mi dimostrano i tanti che mi seguono e che provengono dai settori più disparati della società. Io non mollo mai – dice Vannacci, ora eurodeputato della Lega – Rispetto la decisione del giudice che ha rigettato una specifica e motivata istanza di archiviazione della procura ma sono ancora più convinto della mia integrale innocenza e della mia totale estraneità a qualsiasi intento diffamatorio nei confronti di alcuno e, in special modo, nei confronti di un militare”.

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