Dopo il caos degli ultimi giorni in tema di nuove tasse che entreranno la prossima legge di bilancio, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti prova a destreggiarsi tra polemiche e vincoli di necessità. Sfruttando la magia delle parole, le tasse, che Maurizio Gasparri aveva ribattezzato “tecnicalità”, ora diventano “ritocchi sulle entrate”. Spiega infatti il ministro che in manovra “ci saranno anche dei ritocchi sulle entrate, tra virgolette a chi se lo merita, ma vedrete che le persone fisiche e le imprese non hanno niente da temere“.
Sull’ipotesi di un prelievo straordinario sugli extraprofitti bancari, Giorgetti si mostra Cuor di Leone. “C’è stata una grandissima polemica e travisamento dei fatti sulla storia dei sacrifici: davanti ad un consesso di banchieri e finanzieri ho detto che i sacrifici dovevano farli tutti, anche loro. Non mi sembrava una bestemmia. Ha suscitato un dibattito incredibile, però davanti ad una platea di banchieri ripeterei esattamente la stessa cosa”. Va detto che, forse memori di come la stessa idea era finita l’anno scorso, ossia nel nulla, non si sono registrati particolari tumulti tra i banchieri.
Nessuna menzione, se non velatissima, all’intenzioni di aggiornare i valori catastali per le abitazioni che hanno usufruito del superbonus. Operazione che si tradurrebbe in un incremento dell’Imu sulle seconde case o in tasse più alte durante le compravendite.
Poi la discutibile rivendicazione “Sono stato tanti anni all’opposizione, è bellissimo stare all’opposizione, ma chi sta al governo ha la responsabilità di fare le cose. Noi le tasse le abbiamo ridotte“. I dati ufficiali dicono che la pressione fiscale è cresciuta ma pazienza. Giorgetti ha ricordato il taglio del cuneo: “L’abbiamo fatto noi, adesso lo rendiamo strutturale. Rispondiamo con i fatti”.
Parlando ad un evento di Fratelli di Italia ha precisato che “Il nostro obiettivo principale era confermare il taglio del cuneo fiscale e contributivo: riusciremo a farlo, lo renderemo strutturale. E ricordo che per i redditi fino a 35mila euro ha significato un risparmio medio di 100 euro al mese: qualcosa che non si vedeva tanto tempo. Continueremo nella politica di interesse per la famiglia e i figli, perché il tema denatalità e dell’inverno demografico è il problema dei problemi per questo paese, anche in termini economici e di tenuta del sistema. Faremo dei tagli, dei tagli significativi, cioè faremo fare dei dei sacrifici, se qualcuno non si offende, a ministeri e enti pubblici”, ha aggiunto. Naturalmente tagliare i fondi a ministeri ed enti pubblici significa che ci sono meno soldi per servizi alla popolazione, dalle scuole alla sanità etc. Quindi, per quanto Giorgetti voglia far credere il contrario, i sacrifici sono per tutti.
Il ministro promette che quella in cantiere “Sarà una manovra equilibrata che metterà a tacere anche tutte queste polemiche totalmente gonfiate e astruse che abbiamo visto in questi giorni, che fanno parte del dibattito politico ma che aggirano il problema”. Il Piano strutturale di bilancio porterà l’Italia “a navigare in acque sicure, rafforzando la credibilità che in questi 2 anni abbiamo cercato di costruire”.
Su un’altra questione calda, quella dell‘aumento del prelievo fiscale sul gasolio, Giorgetti spiega che “Abbiamo scritto nel Psb che allineeremo le accise, lo dobbiamo fare per gli impegni europei sul gasolio, considerato un sussidio ambientalmente dannoso. Non abbiamo scritto incrementiamo, abbiamo scritto allineiamo, perché ridurremo le accise sulla benzina e aumenteremo quelle sul gasolio, ma gradualmente con un impatto che praticamente non sarà neanche percepibile”.
Quanto alle prossime tempistiche il titolare dell’Economia precisa che “Martedì 15 (ottobre, ndr) è la data in cui dobbiamo mandare alla Commissione europea il Dpb, il Cdm approverà questo. Per il 20 ottobre potremo presentare la manovra, che quest’anno partirà dalla Camera”.