Calcio

“Ma quale Scala del calcio? È un vecchio manufatto da abbattere”: Scaroni demolisce San Siro. E Marotta: “Analisi perfetta”

Milan e Inter vogliono distruggere lo stadio Meazza di San Siro per costruire un nuovo impianto. Le due squadre un mese fa hanno chiaramente bocciato l’ipotesi sponsorizzata dal sindaco Beppe Sala, che aveva proposto una ristrutturazione partendo dal progetto di WeBuild. I due club spingono per tornare alla vecchia proposta avanzata per la prima volta […]

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Milan e Inter vogliono distruggere lo stadio Meazza di San Siro per costruire un nuovo impianto. Le due squadre un mese fa hanno chiaramente bocciato l’ipotesi sponsorizzata dal sindaco Beppe Sala, che aveva proposto una ristrutturazione partendo dal progetto di WeBuild. I due club spingono per tornare alla vecchia proposta avanzata per la prima volta nel 2019: costruire un nuovo stadio sempre nell’area di San Siro, abbattendo almeno in parte il Meazza. Che questa sia l’unica strada, lo ha confermato Paolo Scaroni, presidente del Milan, intervenendo agli Stati generali del calcio, panel del Festival dello sport di Trento.

“Il Milan ha fatto il record di fatturato: quando sono entrato, sei anni fa, si fatturava 250 milioni. Ora è raddoppiato. Quando sono entrato si viveva sull’onda che i presidenti, Berlusconi e Moratti per citarne due, mettevano i soldi. Adesso c’è la questione degli stadi: quando dicevo che San Siro era da abbattere e ricostruirlo mi davano del matto“, ha detto Scaroni. Che poi ha aggiunto: “Ma quale Scala del calcio? È un vecchio manufatto da abbattere. Lo dicevo già 6 anni fa. È stato buttato giù Wembley, che è anche più Scala del calcio se vogliamo”. Nessuna speranza dunque per la storia del Meazza. Scaroni ha aggiunto: “Il concetto che l’Italia deve dotarsi di stadi moderni ora è passato nella testa di tutti. L’ipotesi che stiamo esaminando è quella originaria, cioè di costruire un nuovo stadio a San Siro“. Anche se, ha tenuto a sottolineare il presidente del Milan, resta in piedi anche l’ipotesi di un nuovo stadio del Milan a San Donato.

“L’analisi di Scaroni è perfetta. Lo stadio moderno non deve essere una cattedrale nel deserto“, ha fatto eco Beppe Marotta, presidente dell’Inter. Che a Trento ha spiegato: “Sono un testimone dell’evoluzione calcistica: si è passati dal mecenatismo al business. E il calcio va verso questo tipo di modello. In relazione allo stadio, andando alla ricerca della sostenibilità, dobbiamo relazionarci con incassi e avere una casa dello sport che deve essere vissuta anche durante la settimana. L’anno scorso abbiamo incassato 80 milioni, pensiamo a cosa potremmo portare a casa con uno stadio moderno“.