Non è un podcast sul calcio, ma sull’amore. Tradito. Il podcast in questione è “Prendo la sciarpa e vengo da te“, ideato dallo scrittore Michele Bitossi con la collaborazione di Marco Bariletti, disponibile dal 25 settembre su Rai Play Sound. 12 episodi, 12 tifosi che “amano nonostante tutto”, da Omar Pedrini e il suo Brescia a Enrico Brizzi con il Bologna a Pietro Sermonti “che – spiega Bitossi – è riuscito a farmi essere un po’ meno antipatica la Juventus“. Storie di gradinate, perché sì, in questo caso si chiamano ancora gradinate, che però sorprendentemente arrivano e colpiscono anche quelli che le gradinate non le hanno mai viste, per scelta o per anagrafe : “E questa è la cosa più bella, che tantissime persone che non amano il calcio o non lo sopportano, o tanti giovani che nel pensiero comune sarebbero fuori target, apprezzano il podcast. Sì, anche quelli che non hanno idea di cosa sia ascoltare una partita alla radio o aspettare 90° Minuto si sono appassionati: è bello no?”.

È bello. E coglie l’attenzione di quei ragazzi proprio perché il piglio di “Prendo la sciarpa e vengo da te” non è quello, odioso, che parte da “Ai miei tempi…” e di fatto chiude porte. Qui la porta rimane aperta come quella dell’amante tradita che però, nonostante tutto, non mette catenacci alla Nereo Rocco: “È una malattia infatti – racconta sempre Bitossi – la mia col Genoa è iniziata con una partita vista in gradinata sud, passata per il vincere ad Anfield e per mortificazioni e umiliazioni. Ma in fondo è vero quel ‘Più mi tradisci e più ti amo‘ comparso in Fossa dei Grifoni: siamo così, speriamo e pensiamo sempre che in fin dei conti la situazione migliorerà. Siamo un po’ masochisti ”. Anche un bel po’.

E assodato dunque che noi non supereremo mai questa fase e che è superflua ogni precisazione in merito. Il podcast è di 12 puntate: “Impossibile sceglierne una: è come se fossero miei figli. E’ un podcast fieramente audio con qualche pillola video: è vintage, perché molto scritto e c’è il Genoa da nessuna parte e ovunque praticamente. Ci sono testimonianze meravigliose, penso a quella di Riccardo Cucchi che per 40 anni è stato un esempio di professionismo e poi ha dichiarato la sua fede. C’è Omar Pedrini che ti fa innamorare quando parla di Baggio. Damir Ivic con l’Hellas Verona, Francesco Lettieri col Napoli: un campione eterogeneo con racconti bellissimi e incredibili”.

Per un lavoro che come spiega Michele Bitossi “sta attecchendo a vari livelli” nonostante forse il momento delle “gradinate” non sia dei migliori: “Certo, ma se parliamo di mentalità ultras, quella vera, quella genuina, parliamo dell’esatto opposto di quello di cui si parla in questi giorni. Poi è chiaro: chi ha frequentato i gradoni ha visto di tutto, ma anche molte cose belle di cui spesso non si parla, come le iniziative benefiche e di solidarietà, o anche quando si sottoscrivono migliaia di abbonamenti anche per squadre modeste o in categorie inferiori”.

Ma ovviamente sarebbe limitativo (e completamente sbagliato) parlare di “Prendo la sciarpa e vengo da te” come di una semplice esegesi curvaiola: “È il riappropriarsi di un calcio antico in un momento in cui forse il calcio non è più così bello, il confrontarmi con altri tifosi come me e capire perché siamo così. E poi – conclude Michele Bitossi – è anche un atto politico, sì, perché fare oggi un podcast audio sul calcio, di dodici puntate e molto raccontato quando i livelli di attenzione non sono certo altissimi, secondo me è un atto politico”.

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